S. Patrizio

Quattro o cinque anni dopo la morte di S.Martino un ragazzo nel Galles viene fatto prigioniero ed è portato via dai pirati, come schiavo. Ha sedici anni e si chiama Patrizio. “Fui condotto in Irlanda in cattività con tante migliaia di altri uomini ” racconta in una delle due opere che ha lasciato, la Confessione . ” Dopo essere giunto in Irlanda, tutti i giorni custodivo le mandrie e spesso pregavo, nella giornata. Sempre più cresceva in me l’amore di Dio, e anche il timore del Suo Nome. La mia fede aumentava… Nelle foreste, sulle montagne, mi svegliavo prima dell’alba per pregare, sotto la neve, col gelo e la pioggia. Non badavo alle fatiche. Nessuna pigrizia mi incatenava, se oggi giudico bene. ” Per due volte sente un appello misterioso, mentre dorme; la prima volta una voce gli dice: “Andrai presto nella tua patria”, e una seconda volta:

” Ecco che il tuo vascello è pronto “.

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S. PIETRO da VERONA (1206-1252)

II protomartire dell’inquisizione nacque a Verona all’inizio del 1206 da genitori aderenti, almeno segretamente, alla setta dei càtari o manichei, in quel tempo assai diffusi anche nell’Italia settentrionale. Ma questo non impedì che il loro figlio, frequentando le pubbliche scuole, ricevesse una conveniente istruzione religiosa. Un suo zio, avvocato ed eretico, un giorno gli chiese che cosa avesse appreso a scuola. Il nipotino cominciò a recitargli il primo articolo del Credo in cui è affermato, contro l’errore dei manichei, che tutto il creato è opera di un unico, eterno principio, Dio, non di due opposte divinità, l’una identificata con la luce, principio del bene, l’altra identificata con la materia, principio del male.

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S. PIETRO LUIGI M. CHANEL (1803-1841)

Questo religioso della Società di Maria, primo martire dell’Oceania, nacque il 12-7-1803 a Cuet, nella diocesi di Belley (Francia), quinto dei nove figli di Claudio, contadino di professione. Pietro crebbe innocente e pio, alto e magro e anche eccessivamente sensibile. A sette anni fu incaricato dal padre della custodia del gregge. Frequentò la scuola soltanto saltuariamente d’inverno, a St-Didier, finché non poté trasferirsi (1814) presso una zia che abitava a Cras e prepararsi alla prima Comunione sotto la guida del sacerdote Trompier, che si sovraspendeva per l’istruzione cristiana dei fanciulli. Costui lo predilesse e lo fece abitare con sé per meglio istruirlo e formarlo alla virtù tant’era grande l’inclinazione che mostrava per lo studio. Fu in quel tempo che, alla lettura degli Annali della Propagazione della Fede, Pietro concepì il desiderio di darsi, un giorno, alla salvezza degl’infedeli.

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S. ROBERTO DE LA CHAISE-DIEU (+1067)

Di questo santo abate benedettino, discendente non dai conti di Aurillac (Cantal), in Francia come si era sempre ritenuto, ma dalla famiglia dei Turlande, non conosciamo esattamente né l’anno né il luogo di nascita. Sua madre, sorpresa dalle doglie del parto mentre si recava ad un castello vicino a casa, lo diede alla luce in mezzo ad un bosco. Da quell’incidente, ci fu chi pretese concludere che il bambino sarebbe diventato un giorno un celebre eremita. Si dice pure che la mamma, rimasta senza latte, abbia dato a balia il figlio successivamente a due donne, ma che Roberto si sia rifiutato di prendere da loro il latte per la cattiva vita che conducevano.

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S. ROBERTO di MOLESME (1024-1111)

II patriarca dei Cistercensi nacque verso il 1024 nella Champagne (Francia), forse a Troyes o nei dintorni di questa città, da ricchi e nobili genitori. Per ottenere da Dio la remissione delle loro quotidiane fragilità, essi facevano ai poveri abbondanti elemosine. Poco tempo prima che il santo nascesse, la madre, Ermengarda, vide in sogno la SS. Vergine che le offriva un anello d’oro dicendo: “Io voglio per fidanzato il figlio che tu hai concepito; ecco l’anello del contratto”.

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S. UGO IL GRANDE (1024-1109)

Ugo nacque dal conte Dalmazio, signore di Semur (Borgogna) e da Aremberga de Vergy, nel 1024. Il padre avrebbe voluto dargli un’educazione militare, ma il santo, incline alla carità e alla pace, al maneggio delle armi preferì lo studio nel monastero di San Marcello, di cui il vescovo di Chalon-sur-Saóne, suo zio, era abate. Vi fu ricevuto novizio. A quattordici anni, non volendo resistere alla chiamata di Dio e temendo la collera del padre che lo voleva ricondurre nel secolo, si recò direttamente all’abbazia di Cluny, fondata nel 910 da Guglielmo il Pio, conte d’Aquitania, presso Màcon, sotto la direzione dell’abate benedettino il B. Bernone di Baume.

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S. UGO di GRENOBLE (1053-1132)

Ugo nacque verso il 1053 a Chàteauneuf d’Isère, nella diocesi di Valenza (Delfìnato), dalla seconda moglie dell’ufficiale Odilone che, più avanti negli anni, si ritirò per il consiglio del figlio nella Certosa. La madre, rimasta sola al mondo, si diede alle opere di carità e di penitenza.

Il Santo fece con successo i suoi studi a Valenza. A Reims fu alla scuola di S. Bruno, maestro di filosofia e teologia. Frequentò pure le università e, anziché perdere la fede o macchiare i costumi, prese la risoluzione di servire Dio nello stato ecclesiastico. Diventato canonico della cattedrale di Valenza, si distinse per una grande modestia che servì a dar maggior lustro ai suoi talenti. Ugo, vescovo di Die e più tardi arcivescovo di Lione, legato di S. Gregorio VII in Francia, di passaggio a Valenza notò il giovane canonico, lo apprezzò e lo prese al proprio seguito come consigliere nella lotta contro la simonia e la clerogamia, i due principali mali che funestavano allora la Chiesa.

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S. Teresa di Gesù Bambino e del Santo Volto è dichiarata Dottore della Chiesa.

SUPPLEMENTO A «L’OSSERVATORE ROMANO» N. 243  

LUNEDÌ-MARTEDÌ 20-21 OTTOBRE 1997

 

Il testo italiano della Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II per la proclamazione di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Santo Volto a Dottore della Chiesa universale

 

LETTERA APOSTOLICA «DIVINI AMORIS SCIENTIA»

1.° La scienza dell’amore divino, che il Padre delle misericordie effonde mediante Gesù Cristo nello Spirito Santo, è un dono, concesso ai piccoli e agli umili, perché conoscano e proclamino i segreti del Regno, nascosti ai dotti e ai sapienti; per questo Gesù ha esultato nello Spirito Santo, rendendo lode al Padre, che così ha disposto (cfr Lc 10, 2122; Mt 11, 2526).

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San Luigi di Francia

Possiamo soffermarci un momento a considerare l’aspetto di questo re di Francia che già al suo tempo il popolo chiamò ” il re santo”: Luigi IX. Nella nostra epoca (ma a livello giornalistico, non storico) si è cercato di contestarlo, senza grande successo. Fino al XX secolo l’unanimità è stata completa. Gli si è inchinato persino Voltaire, che come è noto non è stato tenero ne con i re ne con i santi: “Non è stato dato all’uomo di realizzare meglio la virtù” scrive al suo riguardo.

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S. MARIA BERNARDA SOUBIROUS (1844-1879)

La confidente dell’Immacolata nacque a Lourdes il 7-1-1844, primogenita dei nove figli del mugnaio Francesco Soubirous. A dieci anni conobbe la miseria perché il babbo, per eccessiva bonomia e indolenza, trovandosi nell’impossibilità di pagare l’affitto del mulino Boly, dovette occuparsi come operaio, e stabilire la sua dimora in una stamberga di un suo parente che, tempi addietro, era servita da prigione. Bernarda, fin dai sei anni colpita da asma, dovette vegetarvi a lungo senza scuola e catechismo, senza luce e cibo sufficiente, A tredici anni non sapeva che il Pater, l’Ave e il Credo, che recitava forte la sera coi familiari dopo la magra cena. Quando la domenica andava a Messa faceva uso di un rosaio di corda, da due soldi, dono di sua madre, e si distraeva come le altre ragazze.

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