Beato FRANCESCO COLL (1812-1875)

Sacerdote professo dei Frati Predicatori e fondatore delle Domenicane dell’Annunziata, P. Coll nacque il 18-5-1812 a Gombreny, nella diocesi di Vich (Barcellona), da Pietro e Maddalena Guitart, poveri cardatori di lana. Prima di lui videro la luce 6 fratelli, 3 dei quali nacquero da un precedente matrimonio del padre, e 3 sorelle che si fecero tutte religiose.

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Beato Daniele Comboni

Tratto dal libro: RITRATTI DI SANTI

di Antonio Sicari ed. Jaca Book

“Noi condanniamo in modo particolare la stolta opinione di coloro che non temono di asserire che i negri non fanno parte della famiglia umana e che non sono dotati di anima umana”.

Era il 3 gennaio 1870 quando queste parole risuonarono nell’aula del Concilio Vaticano I.

Si discuteva il documento sulla fede cattolica e un vescovo del sud degli Stati Uniti chiedeva che questa “condanna” fosse inserita nel testo in discussione, dato che in America circolavano ancora dei libri in cui si insegnava che i negri sono collocati su un gradino della natura a metà strada tra la bestia e l’uomo.

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Beato DIEGO di SAN VITORES (1627-1672)

Questo beato, sacerdote gesuita, missionario e martire nelle Isole Marianne (Micronesia), nacque il 12-11-1627 a Burgos (Spagna), terzo dei quattro figli che il nobile Girolamo de San Vitores (11675), ebbe da Donna Francesca Alonso de Maluenda (+1657). Al fonte battesimale della parrocchia di S. Egidio gli fu imposto il nome di Diego al quale, in seguito, il beato aggiunse anche quello di S. Luigi Gonzaga per devozione. Quando nacque, il padre scrisse accanto al suo nome in un diario personale: “Che Dio lo faccia santo”.

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San Giovanni Bosco

Tratto dal libro: RITRATTI DI SANTI

di Antonio Sicari ed. Jaca Book

Don Bosco nasce quando ancora non sono passati trent’anni dalla Rivoluzione francese, l’anno stesso in cui, con il congresso di Vienna, tramonta il mito napoleonico (1815). Già in tutto il secolo precedente (il cosiddetto «secolo dei lumi») la fede ha subito attacchi e irrisioni con una programmata offensiva condotta in nome di una ragione divinizzata che pretende di lottare contro tutto ciò che chiama «superstizione».

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Giovanni Maria Vianney Santo Curato d’Ars

Tratto dal libro: RITRATTI DI SANTI di Antonio Sicari ed. Paoline

Del Santo Curato d’Ars ha scritto una biografia anche Henri Ghéon, un poeta e drammaturgo francese, nato più di cent’anni fa.

Nel suo primo capitolo l’autore dice che la vita del Santo Curato è così piena di ingenuità e di meraviglie che si sarebbe tentati subito di raccontarla come una favola. E la favola, scrive, suonerebbe così:

” C’era una volta in Francia, nella provincia di Lione, un piccolo contadino cristiano che, fin dalla più tenera età, amava la solitudine e il buon Dio. E poiché quei signori di Parigi, che avevano fatto la Rivoluzione, impedivano alla gente di pregare, il bambino ed i suoi genitori, andavano ad ascoltar Messa in fondo ad un granaio.

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Padre Marco d’Aviano: cappuccino, crociato e santo

 

Padre Marco nacque ad Aviano (UD) il 17 novembre 1631. In età conveniente, i genitori lo affidarono al collegio dei Gesuiti di Gorizia. Un giorno, al rientro degli allievi da una passeggiata, mancò all’appello: era fuggito per andare a convertire i Turchi! Dopo due giorni di cammino batté sfinito alla porta dei Cappuccini di Capodistria, dove sentì la chiamata di Dio. Il 21 novembre 1648 vestì l’abito nel noviziato di Conegliano (TV). Ordinato sacerdote il 18 settembre 1655, fu successivamente nominato superiore del convento di Belluno, poi di quello di Oderzo (TV) e nel 1675 fu trasferito a Padova. Voleva dedicarsi esclusivamente alla preghiera e alla contemplazione, ma i suoi superiori lo richiamavano spesso per tenere le prediche in chiesa e per realizzare le missioni popolari. Iniziò anche ad operare dei miracoli.

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LA BEATA MARIA GABRIELLA DELL’UNITA’

“Adesso ho capito davvero che la gloria di Dio e l’esser vittima non consiste nel fare grandi cose, ma nel sacrificio totale del proprio io “

di Suor Maria del Pilar

“La conversione, la croce e la preghiera sono essenzialmente gli elementi su cui si basa il movimento per ricostruire l’unità dei cristiani. La sua vicenda attraverso la vocazione trappista prima, e attraverso l’offerta della vita per l’unità dei cristiani poi, è tutta scandita su questi tre medesimi valori essenziali: conversione, immolazione per i fratelli, preghiera. Né poteva essere altrimenti.

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Maria Stella Adela Mardosewicz e 10 Consorelle

Della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth, religiose e martiri.

 

Il seme del loro sangue porti una messe di frutti

Abbiamo conservato un vivo ricordo e siamo ancora sotto l’emozione provata durante la canonizzazione e la beatificazione presiedute dal Santo Padre Giovanni Paolo II l’anno scorso nel suo ultimo pellegrinaggio in Patria. Il Papa, nostro connazionale, ha arricchito la Chiesa in Polonia di un dono particolare quando a Varsavia, in piazza Pizsudski, ha elevato 108 Martiri della Seconda Guerra Mondiale alla gloria degli altari. Nell’omelia della beatificazione ha detto: «Gioisci, Polonia, per i nuovi Beati… È piaciuto a Dio mostrare la traboccante ricchezza della sua grazia profusa sull’esempio di bontà dei suoi figli e figlie in Cristo» (cfr Ef 2, 7).

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S. Massimiliano Kolbe

Tratto dal libro: RITRATTI DI SANTI di Antonio Sicari ed. Jaca Book

Oggi siamo di fronte a un volto luminoso, davanti al quale tutti, anche i non credenti, si inchinano volentieri e di cui tutti parlano con venerazione; S. Massimiliano Kolbe. Il fatto che egli abbia offerto la sua vita ad Auschwitz, riscattando con la sua carità e il suo martirio la dignità dell’uomo oppresso, basta ad attirargli tutte le simpatie.

Ma noi vogliamo piuttosto imparare a comprendere quel suo gesto così decisivo sullo sfondo di tutta la sua esistenza: la sua vocazione, gli ideali coltivati, l’infaticabile operosità, la ” ostinata ” missionarietà, perfino ciò che a qualcuno potrebbe sembrare ” eccessivamente integrista “, e che esprime invece la integralità della sua fede. Per non correre il rischio di staccare artificialmente la sua morte dalla sua vita.

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Beato Pier Giorgio Frassati

Tratto dal libro: RITRATTI DI SANTI di Antonio Sicari ed. Jaca Book

C’è voluto recentemente un sinodo dei vescovi e poi un documento del Papa (Christifideles laici) per cercare di definire l’identità del laico cristiano, ma essa non è ancora chiarita nell’intelligenza e nella coscienza di molti. Tanto è vero che appena si mette a tema questa ” identità ” si osserva subito un violento ribollire di sentimenti e di risentimenti: ognuno teme di vedere messe in crisi le sue appartenenze culturali, sociali, politiche, partitiche e perfino “ecclesiali” (dato che proprio su tale questione la Chiesa è oggi dolorosamente divisa).

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