B. TITO BRANDSMA (1881-1942)

Nasce a Bolsward, nei Paesi Bassi. Entrato nell'Ordine Carmelitano, è deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove viene ucciso con un'iniezione da un medico del campo il 26 luglio 1942. Fu uno dei primi avversari della dittatura nazista e per essersi espresso a chiare lettere contro la persecuzione degli ebrei, la Gestapo lo arresta il 19 gennaio 1942 nel suo monastero di Nijmwegen. Per quanto gravemente ammalato, viene deportato a Dachau. In un rapporto della Gestapo si legge: «Il professor Brandsma deve essere considerato un nemico della causa nazionalsocialista. Si tratta di un uomo molto pericoloso». Il 3 novembre 1985 Giovanni Paolo II lo proclama beato.

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SS. GIOACCHINO e ANNA

Gioacchino e Anna sono i genitori della Vergine Maria. I due non avevano figli ed erano una coppia avanti con gli anni. Un giorno mentre Gioacchino è al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire «amata da Dio».

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S. BARTOLOMEA CAPITANIO (1807-1833)

Nacque a Lovere, in provincia di Bergamo e diocesi di Brescia il 13 gennaio 1807. Dalla sua preoccupazione per i segni lasciati dal periodo napoleonico soprattutto tra la gioventù femminile ebbe origine la congregazione delle suore di Maria Bambina. Bartolomea, inizialmente, operò nel piccolo ospedale fondato a Lovere dalle sorelle Caterina e Rosa Gerosa, dove divenne, giovanissima, direttrice ed economa. Nel 1829 scrisse le regole della nuova istituzione che sorse il 21 novembre 1832. Bartolomea, però, morirà il 26 luglio 1833. E' stata canonizzata nel 1950.

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B. RODOLFO ACQUAVIVA e COMPAGNI (+1583)

Il beato Rodolfo Acquaviva fa parte del gruppo di cinque gesuiti martiri celebrati sotto il nome di “Martiri di Salsette”, dal nome della Missione posta in detta penisola indiana. Essi sono:
Rodolfo Acquaviva, Alfonso Pacheco, Antonio Francisco, Francesco Aranha e Pietro Berno. Tutti diversi fra loro come nazionalità, nascita, formazione e personalità, ma tutti uniti intimamente nell’anelito missionario e ideale cristiano e che la sorte accomunò nel martirio. Il nobile Rodolfo Acquaviva, nato il 2 ottobre 1550 da Giangirolamo Acquaviva duca di Atri (Teramo), entrò il 2 aprile 1568 nel celebre Noviziato romano dei Gesuiti dove fu ordinato sacerdote. Partì per l’India il 24 marzo 1578, incaricato di recarsi alla corte del Gran Mogol, Akbar (1542-1605). In seguito padre Acquaviva fu nominato superiore della missione nella Penisola di Salsette dove, mentre stavano issando una croce, furono barbaramente uccisi. Il processo di beatificazione si concluse sotto papa Leone XIII, che li elevò alla gloria degli altari come Beati il 30 aprile 1893. Festa il 25 luglio per tutti.

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S. GIACOMO IL MAGGIORE (I secolo)

Giacomo figlio di Zebedeo, detto il Maggiore per distinguerlo dall'omonimo apostolo detto il Minore, e fratello dall'apostolo Giovanni Evangelista, nacque a Betsàida. Fu presente ai principali miracoli del Signore (Mc 5,37), alla Trasfigurazione di Gesù sul Tabor (Mt 17,1.) e al Getsemani alla vigilia della Passione. Fu martirizzato in Gerusalemme con la decapitazione, primo tra gli apostoli, verso l'anno 43/44 per ordine di Erode Agrippa. Il sepolcro contenente le sue spoglie, traspostate in Spagna dopo il martirio, divenne meta di grandi pellegrinaggi medioevali, tanto che il luogo prese il nome di Santiago e nel 1075 fu iniziata la costruzione della grandiosa basilica a lui dedicata.

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B. ANTONIO LUCCI (1682-1752)

Nato il 2 agosto 1682 ad Agnone in Molise, entra nell'Ordine dei Frati Minori Conventuali e nel 1698 compie la professione dei voti assumendo il nome di Antonio. Nel 1705 è ordinato sacerdote e nel 1709 diventa dottore in teologia. Scrive trattati teologici, filosofici e storici. Benedetto XIII gli commissiona un'opera contro il giansenismo. Viene nominato vescovo di Bovino, in Puglia, dove istituisce la scuola elementare e promuove corsi di catechesi. All'impegno di teologo Lucci unisce l'amore per i poveri realizzando una compenetrazione fra dottrina e carità. Muore il 25 luglio 1752. Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 18 giugno 1989.

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BB. MARIA PILAR, MARIA DEGLI ANGELI e TERESA di GESÙ BAMBINO (+1936)

La vicenda del martirio di di queste tre Beate è compreso nella grande carneficina che insanguinò la Spagna con la Guerra Civile del 1936-39. Per opportunità politiche, per lungo tempo, si è steso un velo su quegli sconvolgimenti che coinvolsero una parte della cattolicissima Spagna, ma soprattutto la Chiesa di quelle diocesi, che fra vescovi, sacerdoti diocesani, seminaristi, religiosi e suore di tanti Ordini monastici, subì la perdita di più di 7.300 membri, tutti martiri della barbarie anticattolica scatenata dai miliziani rossi: la loro morte fu voluta perché membri della Chiesa e questo dà loro il titolo di martiri.
Papa Giovanni Paolo II il 29 marzo 1987, nella Basilica di S. Pietro, beatificò le tre monache professe dell’Ordine delle Carmelitane Scalze, fissandone la festa comune al 24 luglio.

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B. MARIA MERCEDES PRAT Y PRAT (1880-1936)

Nacque a Barcellona il 6 marzo 1880. Rimasta orfana fu catechista generosa delle giovani operaie e delle domestiche alle quali insegnava pure a leggere e scrivere. Nel 1905 entrò nella Compagnia di s. Teresa aggiungendo al suo nome Mercedes quello del s. Cuore di Gesù. Fece la sua professione il 10 maggio 1907.Nel 1920 venne trasferita a s. Gervasio di Barcellona e lì venne sorpresa dalla rivoluzione della guerra civile spagnola nel luglio 1936. Nella notte del 24 luglio fu portata insieme ad altri sulla via “Rebassada”, sempre nel circondario di Barcellona e lì fucilata. Ferita a morte sopravvisse alcune ore fra dolori immensi sopportati con la preghiera sulle labbra, l’ultima fu il ‘Padre nostro’ poi morì dissanguata per le ferite. E’ stata beatificata da papa Giovanni Paolo II il 29 aprile 1990.

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S. GIUSEPPE FERNANDEZ (1775-1838)

Giuseppe nacque il 3-12-1775 a Ventosa de la Cueva, nella provincia di Avila, regione della Spagna che ha dato alla Chiesa diversi grandi santi. Entrò nel convento domenicano di San Paolo in Valladolid (1796) e si preparò all'apostolato tra gl'infedeli nel celebre collegio di Ocana. Nel 1805 fu ordinato sacerdote e pochi mesi dopo venne inviato nelle Missioni del Tonchino Orientale. Morì nella città di Nam Định nel Tonchino, ora Viet Nam, martire, decapitato per Cristo sotto l’imperatore Minh Mạng.

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BB. NICEFORO DI GESÙ E MARIA e COMPAGNI (+1936)

Nella città di Manzanares nella Nuova Castiglia in Spagna, i beati Niceforo di Gesù e Maria, provinciale, e cinque compagni della Congregazione della Passione vennero martirizzati. In tempo di persecuzione, essendo rimasti fedeli alla vocazione religiosa, ricevettero la corona del martirio con la fucilazione.
 

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