ANALISI CRITICA DEI PRIMI CONCETTI DELL’ECONOMIA SOCIALE

Di P. L. Taparelli d'A. S.J. In Economia politica le chiare e recise sentenze della Chiesa scarseggiano, come scarseggiano le immediate attinenze dei fatti materiali con la verità morale. Qui dunque guidati molte volte dal solo lume di ragione, noi dobbiamo al parere dei dotti quella riverenza, dalla quale ci dispensano essi medesimi, quando ribellano alla Maestra infallibile. Quanto dunque possiamo parlare alto e franco a chi abbraccia sfrontatamente l'assoluta indipendenza nel ritto, l'epicureismo nella morale, l'usura nel mutuo, l'arbitrario despotismo nelle gravezze ecc.; tanto dobbiamo procedere riguardosi e modesti nelle quistioni puramente scientifiche, quali sono gran parte queste che ai primi concetti di Economia si appartengono.

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La proprietà nel cattolicismo

P. L. Taparelli d'A. S.J. Riassunto: principio eterodosso: guerra universale – 2. Soluzione pagana del problema: la schiavitù – 3. Soluzione fra cristiani – I) anarchia e comunismo – 4. – II.) Gratuità delle forze naturali – 5. – III.) tolleranza del popolo e speranza – 6. Logica di coteste teorie – 7. e loro conclusione pratica 8; Trionfo del comunismo – 9. Stato della quistione – 10. Il cattolicismo. conferma la proprietà negl'intelletti – 11. – I.) rendendola intelligibile storicamente – 12. – II.) accertando la con la fede -13. – III.) assicurandola con l'autorità – 14. Affeziona ad essa le volontà – 15. e negativamente col disprezzo delle ricchezze – 16. e positivamente con l'amore della povertà – 17. Fortifica colle istituzioni la riverenza al diritto, ecc.

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La proprietà secondaria e le manimorte.

Di p. L. Taparelli d'A. S.J. . 1. Questa nasce dall'uso della primitiva – 2. operante nel soprabbondante – 3. Legittimità e inviolabilità della secondaria – 4. Ingiustizia dei violatori – 5. Eterodossi, – 6. secondo i quali lo Stato è unico proprietario – 7. La proprietà può crescere indefinitamente? – 8. Sì; 1° perché l'uomo è destinato a propagarsi, – 9. 2° perché la carità vuole il bene di tutti, – 10. 3° perché l'ampiezza delle ricchezze ridonda in bene comune, – 11. quando il ricco è in coscienza piuttosto depositario che proprietario. – 12. Il diritto di estendere le proprietà essendo naturale – 13. appartiene anche ai corpi morali, – 14. anche alla Chiesa, -15. anche ai Comuni; – 16. purché si consulti la giustizia e non l'interesse – 17. Epilogo.

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La Proprietà Stabile.

Di P. L. Taparelli d'A. S. J. . 1. Due specie d'impugnatori. – 2. La proprietà stabile è fondata nella natura delle cose – 3. E del terreno. – 4. Durevolezza della coltura. – 5. Analogia tra l'occupazione della proprietà stabile e della mobile. – 6. Ragione del Possesso: qual ne è la base? – 7. Secondo il Bastiat, le forze di natura non sono appropriabili. – 8. Risp. I doni di Dio non tutti si cedono gratuitamente. – 9. Le prove dell'Autore – 10. sono deboli per la società esordiente; – 11. Debolissime per la progrediente. – 12. Altra prova del Bastiat. – 13. Risposta. – 14. Disastro di Rio del Cigno. – 15. Impotenza dell'incredulo nel difendere la proprietà. – 16. Vera base filosofica del possesso. – 17. La riverenza all'ordine: – 18. Prova tratta dalla rivelazione. – 19. Epilogo.

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La guerra dei capitalisti contro la proprietà: L’interesse legale.

Di P. L. Taparelli d'A. S.J. «Se l'interesse del denaro è per sè illecito; come va che i Governi lo permettono e la Chiesa tace? Ciò che per sè è malvagio non può permettersi, ciò che può permettersi non è malvagio per sè» … E tutta la risposta potrebbe ridursi ad un punto solo, ad una distinzione da dialettico: la quale se voleste espressa in linguaggio da scuola così potrebbe suonare. Se l'usura è mala per sè non può permettersi nella sua identità morale, concedo; nella materiale, nego.

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La guerra dei capitalisti contro la proprietà: il prestito ad interesse.

Di P. L. Taparelli d'A. S.J. Il fatto vi si presenta vivo ed operante nella libertà modello, cioè nella libertà del Piemonte, ove ritorna quest'anno all'assalto il Ministero per espugnare certe incommode ritrosie che resistettero l'anno scorso all'affrancamento degli usura … 71 diedero vinta la causa nella Camera agli usurai. Fortunatamente esiste ancora, colà un'ombra di Senato che può rintuzzare quell'artiglieria: e al Senato appunto si volgono oggi anche certi Piemontesi che non si destarono allorché le batterie erano volte contro la Chiesa e contro le coscienze, e concordi coi cattolici gridano, accorr'uomo in favore della borsa.

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La proprietà considerata nei suoi principi generali.

Di P. L. Taparelli d'A. S.J. . Dunque le forze e il loro uso sono proprietà conceduta all'uomo per conservare la propria esistenza, e per eseguire la missione impostaci sulla terra dalla Provvidenza. Quindi vedete che la persona è cosa tutta di Dio; che le forze e il lavoro materiale, il quale altro non è che l'esercizio di codeste forze, è essenzialmente proprietà della persona obbligata ad impiegarle per la doppia sua missione; e che il frutto materiale di codeste forze appartiene ugualmente alla persona, dovendo principalmente servirle pel sostentamento, e secondariamente per opere di perfezioni morali.

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Ven. Prof. Giuseppe Toniolo, La pretesa «evoluzione sociale della Chiesa» (II)

La metà di quel sec. XIII inaugura il tempo di Rodolfo d'Absburgo in Germania, di s. Ferdinando in Ispagna, di s. Luigi IX in Francia, del maturarsi delle monarchie parlamentari in Inghilterra, il prevalere definitivo dei governi a popolo nei nostri comuni industriali e marinari. Esso coincide col massimo slancio dei nostri commerci in tutto il Mediterraneo, nel levante e fino alla estrema Cina; e con esso un fiorire spontaneo, variopinto, diffuso di lettere, di arti e di scienze, ed un dispiegamento di multiforme ed esuberantissima vitalità sociale, che segna il meriggio smagliante della civiltà italiana e che accompagna quasi festevole corteo il trionfo universale della democrazia nella «repubblica dei popoli cristiani».

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La proprietà e il comunismo.

Di P. L. Taparelli d\’A. S.J. La proprietà ha varii gradi: la persona umana è inalienabilmente padrona delle proprie facoltà, le quali formano una sola cosa con esso lei: ed è padrona, ma alienabilmente, dell\’esercizio di sue forze, e dei frutti materiali che ne risultano; cotalchè può valersene o donandoli per ottenere in contraccambio altri frutti, o impiegandoli a perfezionarsi coll\’esercizio di virtù morali. Dunque se col secondo giudizio l\’uomo si trova obbligato a retribuire l\’altrui, questa retribuzione sarà dovuta ugualmente e all\’esercizio delle forze altrui, ossia al lavoro, e ai frutti materiali da lui ottenuti o col lavoro immediatamente, o colla permutazione.

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Ven. Prof. Giuseppe Toniolo, La pretesa «evoluzione sociale della Chiesa» (I)

La metà di quel sec. XIII inaugura il tempo di Rodolfo d'Absburgo in Germania, di s. Ferdinando in Ispagna, di s. Luigi IX in Francia, del maturarsi delle monarchie parlamentari in Inghilterra, il prevalere definitivo dei governi a popolo nei nostri comuni industriali e marinari. Esso coincide col massimo slancio dei nostri commerci in tutto il Mediterraneo, nel levante e fino alla estrema Cina; e con esso un fiorire spontaneo, variopinto, diffuso di lettere, di arti e di scienze, ed un dispiegamento di multiforme ed esuberantissima vitalità sociale, che segna il meriggio smagliante della civiltà italiana e che accompagna quasi festevole corteo il trionfo universale della democrazia nella «repubblica dei popoli cristiani».

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