Anglicanesimo

“Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofalo: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica”. Anglicanesimo: è la forma predominante del Protestantesimo inglese, che per il suo carattere conservatore si è mantenuta più vicina al Cattolicesimo e più refrattaria alle correnti dissolvitrici del pensiero moderno.

Il re Enrico VIII, (1509-1547), già salutato dal Papa «defensor fidei» per il suo amore alla religione e per un suo scritto teologico contro Lutero, in seguito si lasciò travolgere dalla libidine e dalla sete dell\’oro fino a consumare l\’apostasia sua e del suo regno. Legato in legittimo matrimonio con Caterina d\’Aragona, cadde nei lacci della cortigiana Anna Bolena, che volle sposare ad ogni costo con la connivenza di Tommaso Cranmer (fautore del Luteranesimo) nominato arcivescovo di Canterbury. Il Papa Clemente VII minacciò di scomunica il sovrano, il quale si vendicò staccando la Chiesa d\’Inghilterra da Roma e facendosene proclamare Capo religioso. La vita di Enrico VIII è macchiata d\’immoralità e di foschi delitti: mise a morte Anna Bolena e sposò successivamente altre 4 donne, uccidendole l\’una dopo l\’altra. Perseguitò fino al sangue i Cattolici, incamerò i beni delle loro chiese e dei loro conventi. Ma, nonostante le sollecitazioni di Cranmer e di altri, Enrico non volle aprire le porte al Protestantesimo, ami coi celebri 6 articoli mantenne i capisaldi della dottrina e del culto cattolico, eccetto la dipendenza dalla S. Sede. Ma il Protestantesimo dilagò in Inghilterra nei sei anni di regno di Edoardo VI ancora fanciullo (+1553). A tanto male cercò di riparare Maria la Cattolica con una repressione, forse troppo violenta. Le successe Elisabetta, figlia di Anna Bolena, che riaccese la persecuzione del padre contro i Cattolici, favorì la corrente protestante, adottando 39 dei 42 articoli di Cranmer e facendo della gerarchia ecclesiastica uno strumento docile del governo reale. Pio V la scomunicò (1570). Elisabetta può dirsi la vera fondatrice della Chiesa Anglicana, la quale però presto cominciò a subire crisi e scissioni (Puritani, fautori del Calvinismo puro; Presbiteriani, preti avversi all\’istituzione episcopale; Congregazionalisti, democratici che volevano l\’indipendenza e l\’autonomia d\’ogni comunità religiosa o congregazione; Battisti ecc.). Il Deismo e l\’Illuminismo (v. queste voci) inaridirono in gran parte la vita soprannaturale nella Chiesa Anglicana, che, sotto l\’azione del fermento interno e degl\’influssi esterni delle varie sette protestanti. si sviluppò in tre tendenze diverse, che sono chiamate le tre Chiese: 1.a High Church (chiesa alta), conservatrice, con la sua gerarchia episcopale e il suo organismo sacramentale-liturgico; 2.a Broad Church (chiesa larga) liberale, aperta alle correnti del pensiero laico indipendente; 3.a Law Church (chiesa bassa) partito di sinistra, più antiromano, dedito specialmente al movimento evangelico. Nella chiesa alta si sviluppò durante il secolo scorso il così detto Trattarianismo (tracts = opuscoli), anima del Movimento di Oxford, che faceva capo a Pusey, Keble e Newman, il quale si convertì al Cattolicesimo e fu cardinale. Questo movimento contribuì a chiarire la posizione dell\’Anglicanesimo orientandolo sempre più verso il Cattolicesimo . Nel 1896 però l\’Anglicanesimo fu colpito nella sua gerarchia episcopale da Leone XIII, che ne dichiarò invalide le ordinazioni per l\’avvenuta interruzione nella successione dei vescovi. Tuttavia tra le chiese protestanti l\’Anglicana sembra la più indicata per servire di ponte verso un ritorno a Roma (v. Protestantesimo).