S. GUGLIELMO di YORK (+1154)

Figlio del conte Erberto di Winchester e di Emma, sorellastra del re Stefano d\’Inghilterra, Guglielmo Fitzherbert, conosciuto anche come Guglielmo di Thwayt, abbracciò ben presto lo stato ecclesiastico, divenendo verso il 1130 canonico di York e tesoriere di quel capitolo cattedrale. Egli, uomo amabile e mansueto, deposto ingiustamente dalla sua sede, si ritirò tra i monaci di Winchester e, una volta restituito al suo incarico, perdonò i suoi nemici e favorì la pace tra i cittadini. San Guglielmo, vescovo, morì nel 1154 a York. Sepolto in una cappella della cattedrale, sulla sua tomba non tardarono a verificarsi frequenti miracoli, che ne favorirono la canonizzazione nel 1227 per opera di Onorio III.

Questo santo era figlio del conte Erberto Fitzherbert di Winchester, e di Emma, sorellastra di Stefano, re d\’Inghilterra. Avviato allo stato ecclesiastico fin dalla fanciullezza, divenne verso il 1130 canonico di York e tesoriere della cattedrale. Essendo da tutti stimato per la profonda pietà e santità di vita, fu eletto vescovo di York nel 1141. Alcuni suoi oppositori, che sostenevano la candidatura del cistercense Enrico Murdac, sporsero contro di lui accuse di simonia e d\’intrusione regia, presso il primate, Teobaldo di Canterbury. L\’affare venne rimesso al giudizio del papa. Innocenze II riconobbe la validità dell\’elezione di Guglielmo e diede ordine al suo legato, Enrico di Blois, vescovo di Winchester, e zio dell\’eletto, di procedere alla consacrazione del nipote (1143).
Assorbito dalle cure della sua diocesi, il santo non si preoccupò di chiedere subito il pallio a Celestino II (+1144), a Lucio II (+1145), succeduti a Innocenzo II (+1143). Benché gli fosse stato concesso, non potè più averlo perché Inemaro di Tuscolo, inviato di proposito in Inghilterra per consegnarglielo, per la sopravvenuta morte del papa lo aveva riportato a Roma. L\’elezione di Eugenio III (1145) indusse Enrico Murdac, abate di Fountains, a ricorrere al nuovo papa, giovandosi della protezione di S. Bernardo di Chiaravalle. In un primo tempo Guglielmo fu sospeso dalle sue funzioni episcopali, poi fu deposto dal papa in un concilio da lui presieduto a Parigi (1147) per le mormorazioni che circolavano sempre sulla sua elezione, il ritardo nel richiedere il pallio e l\’omissione del giuramento di fedeltà al papa da parte del vescovo di Durham, di cui veniva ritenuto responsabile. Guglielmo si sottomise senza protestare alle decisioni del papa. Per un po\’ di tempo si trasferì alla corte di Ruggero II (+1154), re di Sicilia e suo parente, quindi ritornò a Winchester, preso suo zio, Enrico di Blois.
Nel 1153, defunti a breve distanza l\’uno dall\’altro Eugenio III, S. Bernardo ed Enrico Murdac, Guglielmo si recò a Roma per fare valere le sue buone ragioni. Il nuovo pontefice, Anastasio IV, lo reintegrò nei suoi diritti e gli conferì il pallio. Quando nel maggio del 1154, il santo prese possesso dell\’archidiocesi di York, la popolazione lo accolse in trionfo. Il ponte di legno costruito sul fiume Ouse rovinò improvvisamente sotto il peso della folla che vi si era accalcata. Poiché non si ebbero a lamentare vittime, i fedeli attribuirono alle preghiere di Guglielmo la miracolosa incolumità e cominciarono a nutrire una singolare venerazione per lui.
Il santo si adoperò a pacificare gli spiriti, perdonò generosamente a quanti gli avevano fatto del male, e si recò a visitare i monaci di Fountains promettendo loro la sua protezione. Non poté tuttavia esercitare a lungo il suo ministero perché, un mese dopo l\’ingresso nell\’archidiocesi, fu colto da grave malore mentre celebrava la Messa e morì l\’8-6-1154. Fu sepolto nella cattedrale. Onorio III lo canonizzò nel 1227. Le sue reliquie scomparvero durante il secolo XVIII.
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Sac. Guido Pettinati SSP,
I Santi canonizzati del giorno, vol. 6, Udine: ed. Segno, 1991, pp. 93-94.
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