PROCESSIONE (divina)

"Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofano: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". PROCESSIONE (divina): materialmente processione significa moto da un punto all'altro; il che è alieno dalla natura divina. Ma in Dio si pongono le processioni immanenti come origine di un termine dall'altro.

Difatti in Dio ci sono le due operazioni immanenti proprie dello spirito: l'intellezione e la volizione. Queste operazioni, pur identificandosi con la natura divina. analogamente a quanto avviene in noi, non si concepiscono se non come rapporti tra due termini (operante, operato). Ma la ragione non sarebbe mai riuscita a farsi un'idea. delle processioni divine se la Rivelazione non le avesse manifestate esplicitamente: «Giacché io sono proceduto dal Padre» (Giov. 8,42); «Lo spirito… che procede dal Padre» (Id. 15, 26). La Chiesa ha definito come verità di fede che il Figlio procede dal Padre («Deum de Deo») e lo Spirito Santo dal Padre e dal Figlio («Qui ex Patre Filioque procedit»).
 1° Processione: è la generazione eterna del Figlio dal Padre; la S. Scrittura chiama il termine che procede Figlio, Unigenito, Primogenito, ma lo chiama anche Verbo. Donde si ricava che il Figlio procede per via d'intellezione e però di generazione spirituale. Difatti l'intellezione non si attua senza concepire e mettere quasi alla luce l'idea, il verbo mentale, che è la riproduzione spirituale della cosa conosciuta.
 2° Processione: si attua per via di volizione e quindi di amore. Dio conoscendosi nel Verbo si contempla e si ama, con un'adesione di sé a sé. La dottrina di fede insegna che soltanto la prima processione è generazione, che dà origine a un solo Figlio (Unigenito). Lo Spirito Santo non è Figlio, ma, quale termine d'amore, procede dal Padre e dal Figlio come da un solo principio (Conc. Fior., DB, 691).
 I Greci scismatici non ammettono l'origine e la derivazione dello Spirito Santo anche dal Figlio (v. «Filioque»).