DIRETTORIO GENERALE PER LA CATECHESI (11)

La catechesi secondo le differenti età è una esigenza essenziale per la comunità cristiana. Da una parte, infatti, la fede partecipa allo sviluppo della persona; dall’altra, ogni fase della vita è esposta alla sfida della scristianizzazione e deve soprattutto cimentarsi con i compiti sempre nuovi della vocazione cristiana

CONGREGAZIONE PER IL CLERO


DIRETTORIO GENERALE
PER LA CATECHESI


CAPITOLO II


La catechesi per età


 


Indicazioni generali


171. La catechesi secondo le differenti età è una esigenza essenziale per la comunità cristiana. Da una parte, infatti, la fede partecipa allo sviluppo della persona; dall’altra, ogni fase della vita è esposta alla sfida della scristianizzazione e deve soprattutto cimentarsi con i compiti sempre nuovi della vocazione cristiana.


Si danno dunque di diritto catechesi per età diversificate e complementari, provocate dai bisogni e capacità dei destinatari.(49)


Per questo è indispensabile prestare attenzione a tutte le componenti in gioco, sia antropologico-evolutive che teologico-pastorali, avvalendosi anche dei dati aggiornati delle scienze umane e pedagogiche attinenti a ogni età.


Si farà pure in modo di integrare saggiamente le diverse tappe del cammino di fede, badando in particolare che la catechesi dell’infanzia trovi armonico compimento nelle fasi posteriori.


Anche per questa ragione è pedagogicamente efficace fare riferimento alla catechesi degli adulti e, alla sua luce, orientare la catechesi degli altri momenti della vita.


Qui si indicheranno soltanto alcuni elementi generali e a modo di esempio, lasciando specificazioni ulteriori ai Direttorii catechistici delle Chiese particolari e delle Conferenze Episcopali.


 


La catechesi degli adulti(50)


Gli adulti a cui si dirige la catechesi(51)


172. Il discorso di fede con gli adulti deve tenere seriamente conto delle esperienze vissute e dei condizionamenti e sfide che essi incontrano nella vita. Le loro domande e bisogni di fede sono molteplici e vari.(52)


Di conseguenza si possono distinguere:


– adulti credenti, che vivono coerentemente la loro scelta di fede e ne desiderano sinceramente un approfondimento;


– adulti che pur battezzati non sono stati convenientemente catechizzati o non hanno portato a compimento il cammino di iniziazione cristiana, o si sono allontanati dalla fede, tanto da poter essere chiamati « quasi catecumeni »;(53)


– adulti non battezzati, ai quali corrisponde il catecumenato vero e proprio.(54)


Vanno pure menzionati gli adulti che provengono da confessioni cristiane non in piena comunione con la Chiesa cattolica.


 


Elementi e criteri propri della catechesi degli adulti(55)


173. La catechesi degli adulti riguarda persone che hanno il diritto e il dovere di portare a maturità il germe della fede che Dio ha loro dato,(56) è rivolta a individui che sono chiamati a rivestire responsabilità sociali di vario tipo, ed è diretta a soggetti che sono esposti a cambiamenti e a crisi talora assai profonde. A causa di ciò, la fede dell’adulto deve essere continuamente illuminata, sviluppata e protetta, per acquisire quella saggezza cristiana che dona senso, unità, speranza alle molteplici esperienze della sua vita personale, sociale e spirituale. La catechesi degli adulti richiede di identificare accuratamente i tratti tipici del cristiano adulto nella fede, tradurli in obiettivi e contenuti, determinare certe costanti nell’esposizione, fissare le indicazioni metodologiche più efficaci, scegliere le forme e i modelli. Una speciale attenzione merita la figura e l’identità del catechista degli adulti e la sua formazione, e chi sono i responsabili della catechesi degli adulti nella comunità.(57)


174. Tra i criteri che assicurano una catechesi degli adulti autentica ed efficace, occorre ricordare:(58)


– attenzione ai destinatari nella loro situazione di adulti, come uomini e come donne, badando dunque ai loro problemi ed esperienze, alle risorse spirituali e culturali, con pieno rispetto delle differenze;


– attenzione alla condizione laicale degli adulti, cui il Battesimo conferisce di « cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio »(59) e insieme li chiama alla santità;(60)


– attenzione al coinvolgimento della comunità perché sia luogo di accoglienza e sostegno dell’adulto;


– attenzione ad un progetto organico di pastorale degli adulti in cui la catechesi si integra con la formazione liturgica e con il servizio della carità.


Compiti generali e particolari della catechesi per gli adulti(61)


175. Per rispondere alle istanze più profonde dei nostri tempi, la catechesi degli adulti deve proporre la fede cristiana nella sua interezza, autenticità e sistematicità, secondo la comprensione che ne ha la Chiesa, mettendo in primo piano l’annuncio della salvezza, illuminando le tante difficoltà, oscurità, fraintendimenti, pregiudizi e obiezioni, oggi in circolazione, mostrando l’incidenza spirituale e morale del messaggio, introducendo alla lettura credente della Sacra Scrittura e alla pratica della preghiera. Un fondamentale servizio per la catechesi degli adulti è dato dal Catechismo della Chiesa Cattolica e — con riferimento a questo — dai


 


Catechismi degli adulti delle singole Chiese.


In particolare sono compiti della catechesi degli adulti:


Promuovere la formazione e la maturazione della vita nello Spirito del Cristo risorto con mezzi adeguati: pedagogia sacramentale, ritiri, direzione spirituale…


Educare alla giusta valutazione dei cambiamenti socioculturali della nostra società alla luce della fede. In questo modo il popolo cristiano è aiutato a discernere i veri valori ed anche i pericoli della nostra civiltà, ed assumere gli atteggiamenti convenienti.


Chiarire gli odierni quesiti religiosi e morali, ossia quelle questioni che si pongono agli uomini del nostro tempo, ad esempio a riguardo della morale pubblica ed individuale, rispetto alle questioni sociali, circa l’educazione delle nuove generazioni.


Chiarire le relazioni che intercorrono tra l’azione temporale e l’azione ecclesiale, mostrando le mutue distinzioni, implicanze e dunque la misura della dovuta interazione. A questo scopo fa parte integrale della formazione degli adulti la dottrina sociale della Chiesa.


Sviluppare i fondamenti razionali della fede. La retta comprensione della fede e delle verità da credersi stanno in conformità con le esigenze della ragione umana e il Vangelo è sempre attuale e pertinente. È necessario perciò promuovere efficacemente una pastorale del pensiero e della cultura cristiana. Ciò permetterà di superare certe forme di integrismo e di fondamentalismo, come pure di interpretazione arbitraria o soggettiva.


Formare all’assunzione di responsabilità nella missione della Chiesa e a saper rendere testimonianza cristiana nella società.


L’adulto è aiutato a scoprire, valorizzare, attuare quanto ha ricevuto per natura e per grazia, sia nella comunità ecclesiale sia vivendo all’interno della comunità umana. In questo modo potrà anche superare le insidie della massificazione e dell’anonimato, particolarmente frequenti in alcune società di oggi, che portano alla perdita di identità e al discredito delle qualità e risorse che uno possiede.


Forme particolari di catechesi degli adulti(62)


176. Esistono situazioni e circostanze, in cui si impongono forme speciali di catechesi:


– la catechesi dell’iniziazione cristiana o il catecumenato degli adulti, il cui ordinamento è espresso dal RICA;


– la catechesi al popolo di Dio nelle forme tradizionali debitamente adattate, lungo l’anno liturgico, o nella forma straordinaria delle missioni »;


– la catechesi perfettiva, diretta a coloro che hanno un compito di formazione nella comunità: catechisti, o quanti sono impegnati nell’apostolato dei laici;


– la catechesi da svolgere in occasione di eventi particolarmente significativi della vita, come il matrimonio, il battesimo dei figli e gli altri sacramenti dell’iniziazione cristiana, nei periodi critici della crescita giovanile, nella malattia, ecc. Sono circostanze, in cui le persone sono più che mai indotte a ricercare il vero senso della vita;


– la catechesi in occasione di esperienze particolari, come l’entrata nel lavoro, il servizio militare, l’emigrazione… Sono cambiamenti che possono generare arricchimenti interiori, ma anche smarrimenti, per cui si avverte il bisogno di luce e di sostegno della Parola di Dio;


– la catechesi che si riferisce a un uso cristiano del tempo libero, in occasione particolarmente delle vacanze e dei viaggi turistici;


– la catechesi in occasione di avvenimenti particolari riguardanti la vita della Chiesa e della società.


Queste e tante altre particolari forme di catechesi si affiancano, senza sostituirli, ai corsi di catechesi sistematica, organica e permanente che ogni comunità ecclesiale deve garantire a tutti gli adulti.


 


La catechesi dei bambini e dei fanciulli(63)


Situazione e importanza dell’infanzia e fanciullezza(64)


177. Questa fase di età, tradizionalmente distinta in prima infanzia o età prescolare, e fanciullezza, agli occhi della fede e della stessa ragione ha in proprio la grazia degli inizi della vita. « In questa età sono aperte preziose possibilità operative sia per l’edificazione della Chiesa che per l’umanizzazione della società »(65) cui far fronte. Figlio di Dio grazie al dono del battesimo, il bambino è da Cristo proclamato membro privilegiato del Regno di Dio.(66)


Per diverse ragioni, oggi, forse più di ieri, il bambino richiede pieno rispetto e aiuto nelle sue esigenze di crescita umana e spirituale, anche tramite la catechesi, che non può mai mancare ai bambini cristiani. Chi infatti ha dato a lui la vita arricchendola con il dono del battesimo ha il dovere di alimentarla in continuità.


Caratteristiche della catechesi dei bambini e dei fanciulli(67)


178. La catechesi dei piccoli è necessariamente collegata con la loro situazione e condizione di vita ed è opera di diversi agenti educativi, tra loro complementari.


Si possono indicare alcuni fattori che rivestono particolare rilievo ed hanno estensione universale:


– L’infanzia e la fanciullezza, ciascuna compresa e trattata secondo le peculiarità loro proprie, rappresentano il tempo della prima socializzazione ed educazione umana e cristiana nella famiglia, nella scuola e nella chiesa, e dunque vanno intese come momento decisivo per il futuro successivo della fede.


– Secondo una consolidata tradizione, questo è abitualmente il periodo, in cui si compie l’iniziazione cristiana cominciata con il Battesimo. Con la ricezione dei sacramenti, si mira alla prima formazione organica della fede del fanciullo e alla sua introduzione nella vita della Chiesa.(68)


– Nel tempo dell’infanzia il processo catechistico sarà perciò eminentemente educativo, attento a sviluppare quelle risorse umane che fanno da substrato antropologico alla vita di fede, quale il senso della fiducia, della gratuità, del dono di sé, dell’invocazione, della lieta partecipazione… L’educazione alla preghiera e l’iniziazione alla Sacra Scrittura sono aspetti centrali della formazione cristiana dei piccoli.(69)


– Infine, si deve attendere all’importanza di due vitali luoghi educativi: la famiglia e la scuola. La catechesi familiare è in certo modo insostituibile, anzitutto per l’ambiente positivo e accogliente, per l’esempio trascinante degli adulti, per la prima esplicita sensibilizzazione e pratica della fede.


179. L’ingresso nella scuola significa per il bambino l’entrata in una società più vasta della famiglia, con la possibilità di sviluppare assai di più le sue capacità intellettive, affettive, comportamentali. Nella scuola spesso viene impartito uno specifico insegnamento religioso.


Tutto questo richiede alla catechesi e ai catechisti una collaborazione costante con i genitori e anche con gli insegnanti della scuola, secondo le opportunità date dal contesto.(70) I pastori ricordino che quando aiutano i genitori e gli educatori a compiere bene la loro missione, è la Chiesa che viene edificata. Inoltre questo lavoro offre un’ottima occasione di catechesi degli adulti.(71)


Bambini e fanciulli senza appoggio religioso familiare o che non frequentano la scuola(72)


180. Esistono in verità, e in misura estesa, bambini e fanciulli gravemente svantaggiati, in quanto manca loro un adeguato sostegno religioso familiare, o perché non hanno una vera famiglia, o perché non frequentano la scuola, o perché soffrono condizioni di instabilità sociale, di disadattamento, o per altri motivi ambientali. Molti non sono neppure battezzati; altri non portano a compimento il cammino di iniziazione. Spetta alla comunità cristiana farsene carico con un generoso, competente e realistico servizio di supplenza, cercando il dialogo con le famiglie, proponendo forme educative scolastiche appropriate, curando una catechesi proporzionata alle possibilità e alle necessità concrete dei bambini.


 


La catechesi dei giovani(73)


Preadolescenza, adolescenza e giovinezza(74)


181. In termini generali va osservato che la crisi spirituale e culturale, che attanaglia il mondo,(75) ha le sue prime vittime nelle giovani generazioni. Come è anche vero che l’impegno per una società migliore trova in esse le migliori speranze.


Ciò deve stimolare ancora di più la Chiesa a realizzare coraggiosamente e creativamente l’annuncio del Vangelo al mondo giovanile.


Al riguardo, l’esperienza suggerisce quanto sia utile per la catechesi distinguere nell’età giovanile preadolescenza, adolescenza e giovinezza, avvalendosi opportunamente dei risultati della ricerca scientifica e delle condizioni di vita nei diversi paesi.


Nelle regioni di cosiddetto sviluppo avanzato, è particolarmente sentita la questione della pre-adolescenza: non si tiene conto abbastanza delle difficoltà, dei bisogni e delle risorse umane e spirituali dei preadolescenti, tanto da poter parlare nei loro confronti di età negata.


Tantissime volte in questo tempo il ragazzoa, ricevendo il sacramento della Confermazione, conclude il processo di iniziazione sacramentale, ma al contempo si allontana quasi del tutto dalla pratica della fede. Occorre tenerne seriamente conto, sviluppando una cura pastorale specifica, avvalendosi delle risorse formative date dallo stesso cammino di iniziazione.


Per quanto attiene alle altre due categorie, giova distinguere l’adolescenza dalla giovinezza, pur nella consapevolezza che è difficile definirne in maniera univoca il significato. Globalmente qui si comprende quel periodo della vita che antecede l’assunzione di responsabilità proprie degli adulti.


 


Anche la catechesi al mondo giovanile va profondamente riveduta e potenziata.


L’importanza della gioventù per la società e la Chiesa(76)


182. La Chiesa, se vede i giovani come « speranza », li avverte oggi come « una grande sfida per l’avvenire della Chiesa » stessa.(77)


Il rapido e tumultuoso cambiamento culturale e sociale, l’aumento numerico, l’affermarsi di un consistente periodo di giovinezza prima di far parte delle responsabilità degli adulti, la carenza di lavoro e in certi paesi le condizioni di permanente sottosviluppo, le pressioni della società dei consumi…, tutto giova a profilare il pianeta giovani come mondo dell’attesa, non di rado del disincanto e della noia, anzi dell’angoscia e dell’emarginazione. L’allontanamento dalla Chiesa, o almeno una diffidenza nei suoi confronti, serpeggia in tanti come atteggiamento di fondo. Vi si riflettono spesso la carenza del sostegno spirituale e morale delle famiglie e le debolezze della catechesi ricevuta.


D’altra parte forte e impetuosa è in tanti di loro la spinta alla ricerca di senso, alla solidarietà, all’impegno sociale, alla stessa esperienza religiosa…


183. Ne derivano alcune conseguenze in ordine alla catechesi.


Il servizio della fede avverte anzitutto le luci e le ombre della condizione giovanile così come sono in concreto nelle diverse regioni ed ambienti di vita.


Cuore della catechesi è l’esplicita proposta di Cristo al giovane del Vangelo,(78) proposta diretta a tutti i giovani su misura dei giovani, nella comprensione attenta dei loro problemi. Nel Vangelo essi infatti compaiono diretti interlocutori di Cristo che rivela ad essi la loro « singolare ricchezza », e insieme li impegna in un progetto di crescita personale e comunitario di decisivo valore per le sorti della società e della Chiesa.(79)


Perciò i giovani non devono essere considerati soltanto oggetto di catechesi, ma altresì « soggetti attivi, protagonisti dell’evangelizzazione e artefici del rinnovamento sociale ».(80)


Caratteristiche della catechesi dei giovani(81)


184. Data la vastità del compito, tocca certamente ai Direttorii catechistici delle Chiese particolari e delle Conferenze Episcopali nazionali e regionali specificare, in aderenza al contesto, quanto conviene nei singoli posti.


Si possono indicare certe linee generali comuni:


– Si terrà presente la varietà della situazione religiosa: vi sono giovani che non sono nemmeno battezzati, altri che non hanno completato l’iniziazione cristiana, o sono in crisi di fede talora grave, altri ancora che sono propensi a fare o hanno già fatto una scelta di fede e chiedono di essere aiutati.


– Non si deve poi dimenticare che riesce proficua quella catechesi che può svolgersi all’interno di una più ampia pastorale dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani, la quale ha presente l’insieme dei problemi che riguardano la loro vita. A questo scopo la catechesi va integrata con certe procedure, come la lettura della situazione, l’attenzione alle scienze umane e dell’educazione, la collaborazione di laici e dei giovani stessi.


– La ben regolata azione del gruppo, l’appartenenza a valide associazioni giovanili(82) e l’accompagnamento personale del giovane, tra cui, come fatto eminente, la direzione spirituale, sono mediazioni quanto mai utili per una efficace catechesi.


185. Tra le diverse forme di catechesi giovanile, sono da prevedere, a seconda delle situazioni, il catecumenato giovanile in età scolare, catechesi dell’iniziazione cristiana, catechesi su tematiche programmate, altri incontri più o meno occasionali ed informali…


In termini più globali, la catechesi ai giovani va proposta con percorsi nuovi, aperti alla sensibilità e problematiche di questa età, che sono di ordine teologico, etico, storico, sociale… In particolare, ottengono il loro giusto posto l’educazione alla verità e alla libertà secondo il Vangelo, la formazione della coscienza, l’educazione all’amore, il discorso vocazionale, l’impegno cristiano nella società, la responsabilità missionaria nel mondo.(83) Occorre rilevare, tuttavia, che frequentemente l’evangelizzazione contemporanea dei giovani deve adottare una dimensione missionaria piuttosto che quella strettamente catecumenale. Infatti, la situazione obbliga spesso l’apostolato tra i giovani a essere animazione giovanile di indole umanizzatrice e missionaria, come primo passo necessario perché maturino le disposizioni più favorevoli al momento strettamente catechistico. Pertanto, molte volte nella realtà è opportuno intensificare l’azione precatecumenale all’interno di processi globali educativi.


Uno dei nodi da affrontare e sciogliere riguarda la differenza di « linguaggio » (mentalità, sensibilità, gusti, stile, vocabolario…) tra giovani e Chiesa (catechesi, catechisti). Si insiste perciò sulla necessità di un « adattamento della catechesi ai giovani », sapendo tradurre nel loro linguaggio « con pazienza e saggezza, senza tradirlo, il messaggio di Gesù ».(84)


 


Catechesi degli anziani(85)


La terza età, dono di Dio alla Chiesa


186. In diversi paesi del mondo, il crescente numero delle persone anziane rappresenta un nuovo e specifico compito pastorale della Chiesa. Sentite non di rado come oggetto passivo, più o meno ingombrante, queste persone, alla luce della fede, sono invece da comprendere come dono di Dio per la Chiesa e la società, cui va rivolta la cura anche di una adeguata catechesi. Ne hanno diritto e dovere come tutti i cristiani.


Occorre tenere conto della diversità di condizione personale, familiare, sociale, in particolare la prova della solitudine e il rischio dell’emarginazione. La famiglia ha una funzione primaria, perché lì l’annuncio della fede può avvenire in un clima di accoglienza e di amore che meglio di ogni altro confermano la validità della Parola.


In ogni caso la catechesi agli anziani associa al contenuto della fede la presenza cordiale del catechista e della comunità credente. Per cui è del tutto auspicabile che gli anziani partecipino in pieno al cammino catechistico della comunità.


Catechesi della pienezza e della speranza


187. La catechesi agli anziani fa attenzione ad aspetti particolari della loro condizione di fede: l’anziano può essere giunto alla sua età con una fede solida e ricca: allora la catechesi porta in certo modo a pienezza il cammino compiuto in atteggiamento di ringraziamento e di attesa fiduciosa; altri vivono una fede più o meno oscurata e una debole pratica cristiana: allora la catechesi diventa momento di nuova luce ed esperienza religiosa; talora l’anziano giunge ai suoi giorni con ferite profonde nell’anima e nel corpo: la catechesi lo aiuta a vivere la sua situazione, nell’atteggiamento dell’invocazione, del perdono, della pace interiore.


In ogni caso, la condizione dell’anziano richiede una catechesi della speranza che proviene dalla certezza dell’incontro definitivo con Dio.


È sempre un beneficio per lui ed un arricchimento per la comunità se il credente anziano testimonia una fede che risplende ancora di più man mano che si avvicina al grande momento dell’incontro con il Signore.


Saggezza e dialogo(86)


188. La Bibbia ci presenta l’uomo anziano credente come il simbolo della persona ricca di saggezza e di timor di Dio, e dunque il depositario di una intensa esperienza di vita, che lo rendono in certo modo « catechista » naturale della comunità. Egli infatti è testimone della tradizione di fede, maestro di vita, operatore di carità. La catechesi valorizza questa grazia, aiutando la persona anziana a riscoprire le ricche possibilità che sono dentro di lei, aiutandola ad assumere ruoli catechistici verso il mondo dei piccoli — di cui sovente sono nonni apprezzati —, verso i giovani e verso gli adulti. In questo modo si favorisce un fondamentale dialogo tra generazioni all’interno della famiglia e della comunità.


(Continua)




NOTE


(49) Cf CT 45.


(50) Cf DCG (1971) 20; 92-97; CT 43-44; COINCAT, La catechesi degli adulti nella comunità cristiana, 1990.


(51) Cf DCG (1971), 20; CT 19; 44 ; COINCAT 10-18.


(52) Cf COINCAT 10-18.


(53) Cf CT 44.


(54) Cf CT 19.


(55) Cf DCG (1971) 92-94; CT 43; COINCAT 20-25; 26-30; 33-84.


(56) Cf 1 Cor 13,11; Ef 4,13.


(57) Cf COINCAT 33-84.


(58) Cf COINCAT 26-30.


(59) LG 31; cf EN 70; ChL 23.


(60) Cf ChL 57-59.


(61) Cf DCG (1971) 97.


(62) Cf parte I, cap. 2; DCG (1971) 96.


(63) Cf DCG (1971) 78-81; CT 36-37.


(64) Cf DCG (1971) 78-79; ChL 47.


(65) Cf ChL 47.


(66) Cf Mc 10,14.


(67) Cf DCG (1971) 78-79; CT 37.


(68) Cf CT 37.


(69) Cf Sacra Congregazione per il Culto Divino, Direttorio per le messe con la partecipazione de fanciulli (1 novembre 1973): AAS 66 (1974), pp. 30-46.


(70) Cf DCG (1971) 79.


(71) Cf DCG (1971) 78, 79.


(72) Cf DCG (1971) 80-81; CT 42.


(73) Cf DCG (1971) 82-91; EN 72; CT 38-42.


(74) Cf DCG (1971) 83.


(75) Cf Esposizione Introduttiva, 23-24.


(76) Cf DCG (1971) 82; EN 72; MDP 3; CT 38-39; ChL 46; TMA 58.


(77) GE 2; ChL 46.


(78) Cf Mt 19,16-22; Giovanni Paolo II, Lettera ai Giovani Parati semper (31 marzo 1985): AAS 77 (1985), pp. 579-628.


(79) Cf Giovanni Paolo II, Parati semper, cit., n. 3.


(80) ChL 46; cf DCG (1971) 89.


(81) Cf DCG (1971) 84-89; CT 38-40.


(82) Cf DCG (1971) 87.


(83) Altri temi significativi: rapporto tra fede e ragione; l’esistenza e il senso di Dio; il problema del male; la persona del Cristo; la Chiesa; l’ordine etico in rapporto alla personale soggettività; l’incontro uomo e donna; la dottrina sociale della Chiesa…


(84) CT 40.


(85) Cf DCG (1971) 95; ChL 48.


(86) Cf ChL 48.