MANICHEISMO

"Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofalo: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". MANICHEISMO: sistema dottrinale religioso fondato e diffuso nel sec. II da Manes o Manete (Mana = spirito del mondo luminoso) di famiglia oriunda della Persia, ma nato nella regione babilonese.

L'infanzia di Manete è infiorata di leggende. Molte fonti sono andate perdute e però è difficile ricostruire la storia del Manicheismo e del suo fondatore. Certo la nuova setta si diffuse con sorprendente rapidità nell'Europa, nel prossimo e fin nell'estremo Oriente, nonostante le persecuzioni e le ostilità d'ogni genere. In quei tempi la Caldea era un punto di confluenza di quasi tutte le religioni dell'occidente e dell'oriente: fu facile a Manete di elaborare una sincresi di vari elementi.
Dai frammenti degli scritti manichei e più ancora dalle fonti indirette, tra cui primeggia S. Agostino, manicheo prima di convertirsi al cristianesimo, possiamo ricostruire in sintesi la dottrina del Manicheismo, che però ebbe anche la sua liturgia e la sua ascetica. Il principio fondamentale del Manicheismo è il dualismo tra lo spirito e la materia, tra la luce e le tenebre, tra il bene e il male. Il principio del bene è Dio identificato con la luce: il principio del male è Ile (= materia) che il popolo identifica col diavolo (Satana). L'origine del mondo e dell'uomo è complicata di mitologia, che fa ricordare lo Gnosticismo (v. questa voce). Si parla del peccato originale, della schiavitù dell'anima che Gesù viene a liberare (Redenzione). L'uomo, come il mondo, è un miscuglio di bene e di male: per salvarsi deve osservare una rigida mortificazione nelle parole, nelle opere, specialmente nella lotta contro la sensualità. Digiuni, regime vegetariano, astinenza dalle nozze e dai piaceri sensuali formano la morale austera almeno degli Eletti (i veri fedeli). Agli Uditori si concedeva maggiore libertà. L'Escatologia manichea attinge a quella cristiana e ad altre fonti. Si costituì anche una Chiesa manichea con una specie di gerarchia; vi si amministravano due sacramenti: il Battesimo e l'Eucaristia (di pane e acqua consacrati).
S. Agostino in una serie di opere ha confutato i vari aspetti del Manicheismo. il quale però non si spense. ma continuò qua e là a serpeggiare finché riapparve forte e minaccioso dopo il sec. XI nella forma rinnovata dell'eresia dei Catari (nella Francia meridionale Albigesi) contro cui Innocenzo III suscitò una Crociata a causa della profonda corruzione e della prepotenza di questa setta. V. Albigesi, Catari.
Il Conc. Later. IV (1215) nelle sue definizioni ha di mira gli Albigesi insieme con altre sette eretiche (DB, 428 ss.).

BOGOMILI: (dal bulgaro bogmile, che equivale alla parola = amico di Dio). Setta a sfondo dualistico (v. Manicheismo) che si diffuse dal sec. X al sec. XIV principalmente in Bulgaria, ma anche nella Bosnia ed Erzegovina, nella Grecia. nell'Ungheria. Fu molto combattuta dai Papi Onorio III, Gregorio IX, Bonifacio VIII e Benedetto XII e ciò nonostante un filone bogomilistico sopravvive tuttora in Bulgaria.
Come ogni setta intinta di manicheismo rigetta in blocco: a) tutte le verità specificamente cristiane, b) la forma gerarchica della Chiesa. c) l'organismo sacramentale e il culto esterno. Conserva di cristiano soltanto la recita del Pater ed è caratterizzata dalla pretesa di stabilire diretti rapporti con Dio attraverso un culto tutto interiore fino al raggiungimento della visione beatifica in terra mediante gli occhi del corpo!