La Divina Misericordia

Informazioni su Santa Faustina Kowalska e sulla Festa della Divina Misericordia.
Insegnamento del Santo Padre Giovanni Paolo II
Santa Faustina
Nuove forme del culto della Divina Misericordia trasmesse da S. Faustina
L’essenza del culto della divina misericordia

Insegnamento del Santo Padre Giovanni Paolo II

“La Chiesa deve considerare come uno dei suoi principali doveri – in ogni tappa della storia e, specialmente, nell’età contemporanea – quello di proclamare e di introdurre nella vita il mistero della misericordia, rivelato in sommo grado in Gesù Cristo. Questo mistero, non soltanto per la Chiesa stessa come comunità dei credenti, ma anche in certo senso, per tutti gli uomini, è fonte di una vita diversa da quella che l’uomo, esposto alle forze prepotenti della triplice concupiscenza, operanti in lui (cf. 1 Gv 2,16), è in grado di costruire. (…) La Chiesa proclama la verità della misericordia di Dio, rivelata in Cristo crocifisso e risorto, e la professa in vari modi. Inoltre, essa cerca di attuare la misericordia verso gli uomini attraverso gli uomini, vedendo in ciò un’indispensabile condizione della sollecitudine per un mondo migliore e “più umano”, oggi e domani. Tuttavia, in nessun momento e in nessun periodo storico – specialmente in un’epoca così critica come la nostra – la Chiesa può dimenticare la preghiera, che è grido alla misericordia di Dio dinanzi a molteplici forme di male che gravano sull’umanità e la minacciano. Proprio questo è il fondamentale diritto-dovere della Chiesa, in Cristo Gesù: è il diritto-dovere della Chiesa verso Dio e verso gli uomini”.


(GIOVANNI PAOLO II, Dives in misericordia, 14.15)


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Cristo chiamò Suor Faustina ad un vasto apostolato di misericordia, alla vigilia della seconda guerra mondiale. Suor Faustina era cosciente dell’importanza del messaggio affidatole da Cristo, ma non poteva sapere ancora quanto ampiamente esso si sarebbe diffuso nel mondo già qualche anno dopo la sua morte. L’umanità intera ha bisogno di tale messaggio sulla misericordia di Dio. Ne ha bisogno il mondo di oggi. il messaggio della misericordia di Dio è, al tempo stesso, un forte richiamo ad una fiducia più viva: “Gesù, confido in Te”. È difficile trovare parole più eloquenti di quelle trasmesseci da Suor Faustina.


(Udienza generale del 12 gennaio 1994)


Santa Faustina


La testimonianza di vita e la missione di S. Faustina ci indicano come deve essere realizzato il compito di proclamare e di introdurre nella vita il mistero della misericordia e la grande preghiera, che è grido alla misericordia di Dio, proposta dal Santo Padre a tutta la Chiesa.
Suor Faustina Kowalska nacque nel 1905 a Glogowiec, presso Lódz, nella Polonia centrale, come terzogenita in una povera famiglia contadina di dieci figli. Sin dalla più tenera età si distinse per la predilezione verso la preghiera, per la laboriosità, per l’obbedienza e per una grande sensibilità alla povertà umana. Frequentò la scuola solamente per tre anni e appena sedicenne lasciò la casa patema per andare a servizio presso famiglie benestanti. A 20 anni entrò nella Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia dove visse gli ultimi tredici anni della sua vita con il nome di Maria Faustina. Soggiornò in diverse case della Congregazione, soprattutto a Cracovia, Plock e Vilnius, svolgendo mansioni di cuoca, giardiniera e portinaia.
Esteriormente la vita di Suor Faustina fu normale e anzi poteva sembrare monotona e grigia, ma in realtà fu straordinariamente ricca grazie ad un’intensa vita interiore, piena di esperienze mistiche.
Sin dall’infanzia Suor Faustina desiderava diventare una grande santa e vi tendeva con tutte le forze. Era sempre pronta a collaborare con Gesù Cristo per la salvezza delle anime perdute, fino al punto di offrire la propria vita per i peccatori. Gli anni della sua vita religiosa furono segnati dalla sofferenza e nello stesso tempo da grazie mistiche. Il Signore le concesse doni straordinari: visioni, apparizioni, stimmate nascoste, partecipazione alla Passione di Cristo, unione mistica e le fece conoscere il mistero della Sua Misericordia.
A questa religiosa polacca, semplice e senza istruzione, ma forte, umile e caratterizzata da una illimitata fiducia in Dio, il Signore ha rivolto parole sorprendenti: “Nell’Antico Testamento mandai al mio popolo i profeti con fulmini. Oggi mando te a tutta l’umanità con la Mia misericordia. Non voglio punire l’umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio cuore misericordioso” (522) [Vedi Diario di S. Faustina Kowalska, Libreria Editrice Vaticana. Le cifre fra parentesi indicano le pagine del Diario].
La missione di S. Faustina consiste nel:
– ricordare la verità di fede, rivelata nella Sacra Scrittura, sull’amore misericordioso di Dio per ogni uomo, anche per il peccatore più grande;
– trasmettere nuove forme di culto della Divina Misericordia;
– promuovere un grande movimento di devoti e di apostoli della Divina Misericordia che dovrebbe portare al rinnovamento religioso nello spirito del suddetto culto, cioè nello spirito evangelico della fiducia in Dio e nella carità e misericordia verso gli uomini.
Suor Faustina, consumata dalla tubercolosi e da numerose sofferenze accettate come volontario sacrificio per i peccatori, è morta in concetto di santità a Cracovia, il 5 ottobre 1938, all’età di soli 33 anni.
La seconda domenica di Pasqua (domenica in Albis), il 18 aprile 1993, il Santo Padre Giovanni Paolo Il in Piazza San Pietro a Roma ha elevato Suor Faustina alla gloria degli altari. Il giorno seguente durante l’udienza generale il Santo Padre ha detto: “Dio ci ha parlato attraverso la ricchezza spirituale della beata Suor Faustina KowaIska. Ella ha lasciato al mondo il grande messaggio della Misericordia Divina come pure l’invito di affidarsi completamente al Creatore. Dio le ha dato una grazia particolare perché ella ha potuto conoscere la sua Misericordia mediante le esperienze mistiche e grazie al dono speciale della preghiera contemplativa. Ti ringrazio, beata Suor Faustina KowaIska per aver ricordato al mondo questo grande mistero della Misericordia Divina. Quel “mistero sconvolgente”, quell’ineffabile mistero del Padre di cui oggi l’uomo ed il mondo hanno tanto bisogno” (L’Osservatore Romano dei 19-20 aprile 1993, p. 7).


Nuove forme del culto della Divina Misericordia trasmesse da S. Faustina


L’essenza del culto della Divina Misericordia


A) Fiducia: caratterizza il nostro atteggiamento verso Dio e non esprime soltanto la speranza, ma anche fede viva, umiltà, perseveranza e pentimento per le colpe commesse. Si tratta quindi di un atteggiamento filiale, per cui l’uomo in ogni situazione si fida senza riserve dell’amore misericordioso e dell’onnipotenza del Padre celeste.
La fiducia è un elemento essenziale della devozione alla Divina Misericordia, senza il quale tale devozione non potrebbe esistere. Alla base di essa infatti sta proprio un atto di fiducia. Anzi, già il solo atteggiamento di fiducia (anche senza la pratica di altre forme di culto) assicura le grazie della misericordia di Dio. “Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime – diceva il Signore – che hanno fiducia nella Mia misericordia (263). Ho aperto il Mio Cuore come una viva sorgente di misericordia, tutte le anime vi attingano la vita, si avvicinino con grande fiducia a questo mare di misericordia. I peccatori otterranno la giustificazione ed i giusti verranno rafforzati nel bene. A colui che avrà posto la sua fiducia nella Mia misericordia, nell’ora della morte colmerò l’anima con la Mia Pace divina” (504).
La fiducia non solo costituisce l’essenza, il fondamento della devozione alla Divina Misericordia, ma è anche una condizione per poter ricevere le grazie. “Le grazie della Mia misericordia – spiegava Gesù a S. Faustina – si attingono con un solo recipiente e questo è la fiducia. Più un anima ha fiducia, più ottiene. Sono di grande conforto per Me le anime che hanno una fiducia illimitata, e su tali anime riverso tutti i tesori delle Mie grazie. Sono contento quando chiedono molto, Poiché è Mio desiderio dare molto anzi moltissimo (519). L’anima che confida nella Mia misericordia è la più felice, poiché io stesso ho cura di lei (427). Nessun anima, che ha invocato la Mia misericordia, è rimasta delusa né confusa. Ho una Predilezione particolare per l’anima che ha fiducia nella Mia bontà” (508).

B) Misericordia: caratterizza il nostro atteggiamento verso ogni uomo. Gesù Cristo ha detto a S. Faustina: “Esigo da te atti di misericordia, che debbono derivare dall’amore verso di Me. Devi mostrare misericordia sempre e ovunque verso il prossimo: non puoi esimerti da questo, né rifiutarti né giustificarti. Ti sottopongo tre modi per dimostrare misericordia verso il prossimo: il primo è l’azione, il secondo è la parola, il terzo la preghiera. In questi tre gradi è racchiusa la pienezza della misericordia ed è una dimostrazione irrefutabile dell’amore verso di Me. In questo modo l’anima esalta e rende culto alla Mia misericordia” (277-278).
Gli atti di carità verso il prossimo costituiscono una condizione necessaria per ricevere le grazie. “Se un’anima non pratica la misericordia in qualunque modo, – ricordava Gesù il suo insegnamento racchiuso nel Vangelo – non otterrà la Mia misericordia nel giorno del giudizio. Oh, se le anime sapessero accumulare per sé tesori eterni, non verrebbero giudicate, prevenendo il Mio giudizio con la misericordia!” (439).
Gesù Cristo desidera che i suoi fedeli compiano almeno un atto di misericordia al giorno. In questo modo aiutano il prossimo e ricordano agli uomini la infinita Misericordia di Dio.
Sappi, figlia mia, – diceva Gesù a S. Faustina – che il Mio cuore è la misericordia stessa. Da questo mare di misericordia le grazie si riversano sul mondo intero. Nessun’anima che si sia avvicinata a Me, è ripartita senza essere stata consolata. Ogni miseria affonda nella Mia misericordia e da questa sorgente scaturisce ogni grazia salvifica e santificante… Desidero che questa misericordia si riversi sul mondo intero tramite il tuo cuore. Chiunque si avvicina a te, non parta senza la fiducia nella Mia misericordia che desidero tanto nelle anime. Prega quanto puoi per gli agonizzanti; impetra loro la fiducia nella Mia misericordia, poiché essi hanno più che mai bisogno della fiducia e ne hanno tanto poca. Sappi che la grazia della salvezza eterna di alcune anime, all’ultimo momento, è dipesa dalle tue preghiere. Tu conosci tutto l’abisso della Mia Misericordia,- attingi perciò da esso per te e soprattutto per i poveri peccatori” (584-585).


L’immagine di Gesù Misericordioso


L’immagine di Gesù Misericordioso riproduce la visione che S. Faustina ha avuto a Plock il 22 febbraio 1931.
Durante questa visione Gesù Cristo ha espresso il desiderio che si dipingesse il quadro con la scritta: Gesù, confido in Te!
L’immagine rappresenta il Cristo risorto con i segni della crocifissione nelle mani e nei piedi. Dal Cuore trafitto, non visibile nel quadro, escono due raggi: rosso l’uno e pallido l’altro. Gesù Cristo sul significato dei raggi ha dato la seguente spiegazione: Il raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime… Entrambi i raggi uscirono dall’intimo della mia misericordia, quando sulla croce il mio cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia (132). In altre parole, questi due raggi rappresentano sia i sacramenti che la Chiesa, nata dal Cuore trafitto di Gesù Cristo, come pure i doni dello Spirito Santo il cui simbolo biblico è proprio l’acqua. Beato colui che vivrà alla loro ombra, – dice Gesù – poiché non lo colpirà la giusta mano di Dio (132).
L’immagine, quindi, raffigura la grande misericordia di Dio che è stata rivelata nel mistero pasquale di Cristo e si attua pienamente nella Chiesa tramite i sacramenti. Essa ha ruolo di un recipiente dal quale si attingono le grazie e nello stesso tempo è segno che ricorda ai fedeli la necessità di avere fiducia in Dio e misericordia verso il prossimo. L’atteggiamento di fiducia viene rammentato dalle parole scritte sotto l’immagine: Gesù, confido in Te! L’immagine stessa, secondo le parole di Gesù, deve ricordare le esigenze della Mia misericordia, poiché anche la fede Più forte, non serve a nulla senza le opere (278).
Il culto di questa immagine consiste nella preghiera fiduciosa unita alle opere di misericordia. A tale culto Gesù ha legato le seguenti promesse: la grazia della salvezza, grandi progressi sulla via della perfezione cristiana, la grazia della morte santa, nonché tutte le altre grazie e i benefici terreni richiesti con fiducia dagli uomini.
Dice il Signore: Porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono ventre ad attingere le grazie alla sorgente della misericordia. Il recipiente è quest’Immagine con la scritta: Gesù, confido in Te (141). Attraverso questa immagine concederò molte grazi . e alle anime, perciò ogni anima deve poter accedere ad essa (227). Prometto che l’anima, che venererà quest’immagine, non perirà. Prometto Pure già su questa terra, ma in particolare nell’ora della morte, la vittoria sui nemici. Io stesso la difenderò come mia gloria (26).
Le fiamme della misericordia mi bruciano, desidero riversarle sulle anime degli uomini. Oh, che dolore mi procurano quando non vogliono accettarle!… Dì all’umanità sofferente che si stringa al mio cuore misericordioso e io la colmerò di pace (374). L’umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia misericordia (132).
Figlia mia, parla al mondo della Mia misericordia. Che conosca tutta l’umanità la Mia insondabile misericordia. Questo è un segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustizia. Fintanto che c’è tempo ricorrano alla sorgente della Mia misericordia, approfittino del Sangue e Acqua scaturiti per loro (309). Prima che io venga come Giudice giusto, spalanco la porta della Mia misericordia. Chi non vuole Passare attraverso la porta della Misericordia, deve passare attraverso la porta della Mia giustizia (390).


Atto di fiducia verso la Divina Misericordia


O Gesù misericordiosissimo, la Tua bontà è infinita e le ricchezze delle Tue grazie sono inesauribili. Confido totalmente nella Tua misericordia che supera ogni Tua opera. A Te dono tutto me stesso senza riserve per poter in tal modo vivere e tendere alla Perfezione cristiana.
Desidero adorare ed esaltare la Tua misericordia compiendo le opere di misericordia sia verso il corpo sia verso lo spirito, cercando soprattutto di ottenere la conversione dei peccatori e Portando consolazione a chi ne ha bisogno, dunque agli ammalati e agli afflitti.
Custodiscimi o Gesù, poiché appartengo solo a Te e alla Tua gloria. La paura che mi assale quando prendo coscienza della mia debolezza è vinta dalla mia immensa fiducia nella Tua misericordia. Possano tutti gli uomini conoscere in tempo l’infinita profondità della Tua misericordia, abbiano fiducia in essa e la lodino in eterno. Amen.


Beata Faustina Kowalska
Santa Faustina Kowalska
Testi a cura di Sr. M. E. SIEPAK


© Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia – ul. Siostry Faustyny 319, 30-420 Kraków (Polonia)

Traduzione dal polacco: MONIKA GRYGIEL

© Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia

Visto, Nihil obstat: P. ANDREA SPEGNE, M. F.

Imprimatur:

VERGILIUS Card. Noè
Archipr. patr. Basilicae Vaticanae
Vicarius Generalis Pro Civitate Vaticana
E Vicariatu Civitatis Vaticanae
d. XX m. augusti a. MCMXCIV

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Chiesa di Santo Spirito in Sassia
Centro di Spiritualità della Divina Misericordia
Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia
Via dei Penitenzieri, 12 – 00193 Roma