INTERCESSIONE (dei santi)

"Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofalo: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". INTERCESSIONE (dei santi) :è uso antichissimo della Chiesa Cattolica invocare i Santi e raccomandarsi alla loro intercessione presso Dio. I Catari, i Valdesi, Wicleff, Lutero e recentemente i Modernisti hanno impugnato la legittimità di quell'uso, accusandolo di idolatria, di derogazione al culto di Cristo, unico Mediatore, come dice S. Paolo, tra gli uomini e, Dio, di poca stima della misericordia di Dio ecc.

 Il Concilio di Trento (sess. 25, DB, 984) compendiando le ragioni dell'antica consuetudine, ne rivendica la legittimità e l'utilità e riprova come empia ogni dottrina contraria: «Il Santo Sinodo ordina a tutti i Vescovi e agli altri che hanno l'ufficio e la cura d'insegnare, affinché, secondo l'uso della Chiesa Cattolica e Apostolica, già in vigore dai primi tempi della religione cristiana, e secondo il consenso dei Santi Padri e i decreti dei Concili, istruiscano accuratamente i fedeli anzitutto intorno all'intercessione e l'invocazione dei Santi, insegnando loro che i Santi, regnanti insieme con Cristo, offrono le loro orazioni per gli uomini a Dio, e che è cosa buona e utile invocarli supplichevolmente e ricorrere alle loro orazioni e al loro potente aiuto per ottenere benefici da Dio per mezzo di Gesù Cristo suo Figliuolo Signore nostro, che è il solo nostro Redentore e Salvatore. Quelli poi che non ammettono che i Santi, beati in cielo, devono essere invocati, o ce dicono che i Santi non pregano per gli uomini o che… la loro invocazione è idolatria o che… è contraria alla dignità dell'unico Mediatore fra Dio e uomini Gesù Cristo, o che è sciocco supplicare con la voce o col pensiero quelli che regnano in cielo; tutti questi pensano empiamente». In questo decreto tridentino c'è la soluzione di tutti gli aspetti della questione.
  1° I Santi possono intercedere per noi imitando Gesù Cristo, che (come Uomo) è sempre vivo a intercedere per noi presso il Padre (Ebr. 7, 25).
  2° La preghiera che rivolgiamo a Dio è atto di culto latreutica (v. questa voce) perché crediamo che Dio onnipotente può compiere tutti i nostri voti; la preghiera invece fatta ai Santi è atto di culto di semplice dulia, perché noi non aspettiamo dalla loro potenza il compimento dei nostri desideri, ma dalla loro intercessione presso Dio, il quale ci può concedere direttamente una grazia in vista della loro preghiera e dei loro meriti o può anche operare un miracolo per mezzo di loro.
  3° I Santi vedono in Dio le nostre condizioni e le nostre suppliche.
  4° L'intercessione dei Santi è diretta a Cristo Mediatore, per il quale discende su noi ogni favore celeste.
  5° Dio vede i nostri bisogni e quindi potrebbe provvedere direttamente: ma la divina sapienza si compiace di comunicare i suoi doni attraverso intermediari. Dopo Gesù Mediatore tra Dio e gli uomini domina sugli Angeli e sui Santi Maria Mediatrice di tutte le grazie a cui perciò la Chiesa rivolge in modo speciale le sue suppliche.