Risposta a luogo comune: Che male c’è a cambiar sesso?

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Smascherare l’ideologia favorevole al trasessualismo:

CHE MALE C’È A CAMBIARE SESSO?
di Tommaso Scandroglio
(dal Dizionario dei luoghi comuni, qui)

È un dato di fatto che vi sono alcune persone che si sentono a disagio nel loro corpo e dunque esprimono il desiderio di “cambiare sesso”. Si sente spesso affermare che negare a costoro di diventare transessuali appare una crudeltà ingiustificata.

Infatti, essere maschi o femmine non è una condizione moralmente riprovevole, dunque non si comprende il motivo per cui condannare la transizione da un sesso a un altro.

Analisi

In via preliminare è opportuno fornire qualche definizione. Per identità sessuale si intende l’appartenenza a un sesso biologico, maschile o femminile, appartenenza indicata dai geni maschili o femminili.

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Maria Montessori: massona, teosofa e modernista

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Maria Montessori con suo figlio Mario sulla sinistra, insieme a George Arundale e sua moglie Rukmini sulla destra, nella sede mondiale della società teosofica, India 1939

Maria Montessori, una vita fra massoni, modernisti e femministe

di Cristina Siccardi

 

Le miriadi di donne cristiane d’Europa, più o meno celebri, portatrici di valori inossidabili ed eterni, che hanno contribuito in maniera determinante al bene della società, del continente, del mondo intero, oggi non vengono più considerate, sono volutamente dimenticate e nessuno parla di loro, né in famiglia, né nelle scuole, né nelle parrocchie, né sui media.

In questi giorni la televisione sta martellando i telespettatori con la pubblicità di una collana dedicata alle Grandi donne. Tenaci, creative, coraggiose, uniche, libere (Gruppo di comunicazione RBA). La gran parte delle figure proposte non è portatrice dei valori evangelici (su 60 figure proposte, solo tre sono cattoliche:  santa Giovanna d’Arco, Isabella di Castiglia, Agatha Christie), quei valori che hanno costruito l’Europa, quella della civiltà e del progresso, nel vero senso dei termini.

È ora, quindi, di sfatare e smascherare le eroine laiche delle femministe, parlando proprio di quelle donne che hanno, con i propri pensieri, le proprie opere e le proprie azioni rivoluzionarie causato distorsioni e confusioni tali da ledere i principi imprescindibili della natura umana, provocando le drammatiche conseguenze che oggi viviamo.

«Hanno tracciato una nuova via e oggi beneficiamo della loro eredità raccogliendone il testimone» recita uno slogan promozionale della collezione biografica. Il primo ritratto è dedicato a Maria Montessori. La donna che rivoluzionò per sempre il mondo dell’educazione.

Proprio di lei andremo quindi a parlare guardando storicamente, senza diaframmi rivoluzionari e lenti femministe, che depistano il corretto giudizio, chi era e cosa fece questa “maestra dei bambini”, distante anni luce dalla straordinaria pedagogia salesiana, fondata da san Giovanni Bosco, quella che si basa sulla ragione, sulla religione e sull’amorevolezza.

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S E R Card Walter Brandmueller: Il Concilio Vaticano II e le difficoltà dell’interpretazione

Video dell’istruzione qui: https://youtu.be/DXicVnIeGms

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Trascrizione dell’istruzione:

 

Che nell’interpretare documenti conciliari si possa pervenire a opinioni contrastanti non è certo una novità per la storia dei concili. Formulare verità di fede significa esprimere l’indicibile mistero della verità divina in un linguaggio umano. Tuttavia, è e rimane un’impresa audace, che già sant’Agostino ha paragonato al tentativo di un bambino di svuotare il mare con un secchiello.

E in questa impresa anche un concilio ecumenico non può fare molto più di quel bambino.

Nulla di strano, dunque, se perfino le affermazioni dottrinali infallibili di un concilio o di un papa  possono sì definire la verità rivelata – e dunque delimitarla rispetto all’errore, – ma mai cogliere la pienezza della verità divina.

È questo il dato di fatto essenziale che non bisogna perdere di vista dinanzi alle difficoltà d’interpretazione che ci pone il Vaticano II. Per illustrarle, ci limiteremo a quei testi conciliari che vengono percepiti come particolarmente ostici dagli ambienti cosiddetti tradizionalisti.

Prima di tutto, però, è bene dare uno sguardo alle particolarità che distinguono il Vaticano II dai precedenti concili ecumenici.

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Ven. Prof. Giuseppe Toniolo, L’apologia della religione nel momento presente.

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Quel grido di guerra selvaggia, che oggi risuona da un capo all\’altro dell\’Europa e dell\’America, contro il sovrannaturale in nome della civiltà («Kulturkampf»), ben si comprende come si indirizzi massimamente contro la Chiesa cattolica. In questa soltanto si scorge, si perseguita ed odia il sovrannaturale cristiano e la cristiana civiltà da esso derivata, ma si confessa indirettamente che principalmente per virtù della Chiesa, quest\’ultima si mantiene sempre viva e feconda anche nell\’età contemporanea.

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Le “quinte colonne” della secolarizzazione (X)

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di Jean Ousset. (Traduzione a cura di totustuus.it del Cap. IV (La Revolución. Su Quinta columna) del volume “Para que El reine” (Affinché Egli regni), Speiro, Madrid 1972, pp. 191-237.) [IL MODERNISMO SOCIALE] Dopo il modernismo, ma quasi ad esso contemporaneo si manifestò il “Sillon”. Nel condannarlo, San Pio X scriverà: (…) Venne il giorno in cui il Sillon mise in evidenza, per occhi chiaroveggenti, tendenze inquietanti. Il Sillon usciva di strada. Sarebbe potuto capitare diversamente? I suoi fondatori, giovani, entusiasti e pieni di fiducia in sé stessi, non erano sufficientemente dotati di scienza storica, di sana filosofia e di solida teologia per affrontare senza pericolo i difficili problemi sociali verso i quali erano attirati dalla loro attività e dal loro cuore, e per mettersi in guardia, sul terreno della dottrina e dell’ubbidienza, contro le infiltrazioni liberali e protestanti».

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Le “quinte colonne” della secolarizzazione (IX)

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di Jean Ousset. (Traduzione a cura di totustuus.it del Cap. IV (La Revolución. Su Quinta columna) del volume “Para que El reine” (Affinché Egli regni), Speiro, Madrid 1972, pp. 191-237.) [LA METAMORFOSI DEI CATTOLICI-LIBERALI] Il cattolicesimo liberale fu chiaramente condannato dalla Chiesa ed era perciò obbligato ad alcune precauzioni. Non è strano, pertanto, che il cattolicesimo liberale abbia sempre cercato formule nuove, capaci di sfuggire alle censure romane. L’Americanismo fu uno dei “sottoprodotti” del cattolicesimo liberale come disse Augusto Sabatier, decano della facoltà di teologia protestante di Parigi affermando che «l’americanismo è figlio del liberalismo».

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Le quinte colonne della secolarizzazione (VIII)

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di Jean Ousset [IMPOTENZA DEL CATTOLICI LIBERALI] Con la volontà di conciliare l\’inconciliabile – essenzialmente assurda -,  pretendendo di unire la negazione all\’affermazione, l\’errore e la verità, la Rivoluzione e la Chiesa, il cattolicesimo liberale non poteva condurre ad altro che al deplorevole affondamento del senso della verità, dell\’amore della verità.

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Le “quinte colonne” della secolarizzazione (VII)

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di Jean Ousset. (Traduzione a cura di totustuus.it del Cap. IV (La Revolución. Su Quinta columna) del volume “Para que El reine” ("Affinché Egli regni"), Speiro, Madrid 1972, pp. 191-237. [INCOERENZA DEI CATTOLICI LIBERALI]  L’apostata Renan se la prende con quel che egli chiama “(…) l’illusione dei cattolici laici che si dicono liberali. Non sapendo di teologia né di esegesi, fanno dell’adesione al cristianesimo una semplice iscrizione ad un’associazione. Prendono e lasciano a piacere (…) Chiunque abbia studiato teologia non sarebbe capace di tali contraddizioni (…) ”.

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Le “quinte colonne” della secolarizzazione (VI)

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di Jean Ousset. (Traduzione a cura di totustuus.it del Cap. IV (La Revolución. Su Quinta columna) del volume “Para que El reine” ("Affinché Egli regni"), Speiro, Madrid 1972, pp. 191-237. [I CATTOLICI LIBERALI CONTRO IL PAPA] All’inizio del suo Pontificato, Pio IX volle che agli occhi degli uomini le calunnie della Rivoluzione contro la Chiesa apparissero senza fondamento. Fu il cosiddetto periodo liberale di questo Pontificato. Pio IX, come Plinio testimonia di Cesare, “si dimostrò clemente fino ad essere obbligato a pentirsene”.

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Le “quinte colonne” della secolarizzazione (V)

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di Jean Ousset. (Traduzione a cura di totustuus.it del Cap. IV (La Revolución. Su Quinta columna) del volume “Para que El reine” ("Affinché Egli regni"), Speiro, Madrid 1972, pp. 191-237. [LAMENNAIS] Dopo le acute crisi della persecuzione rivoluzionaria, Lamennais diede ai cattolici-liberali un impulso decisivo. A lui ed ai cattolici-liberali si possono applicare le seguenti parole di San Pio X: “non erano sufficientemente dotati di scienza storica, di sana filosofia e di solida teologia per affrontare senza pericolo i difficili problemi sociali verso i quali erano attirati dalla loro attività e dal loro cuore, e per mettersi in guardia, sul terreno della dottrina e dell’ubbidienza, contro le infiltrazioni liberali e protestanti” (Lett. Ap. Notre Charge Apostolique).

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