ATTENZIONE

Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofalo: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". ATTENZIONE: è l'applicazione della mente a ciò che attualmente si compie. E' un atto dell'intelletto e si distingue formalmente dall'intenzione, che è un atto della volontà (v. Intenzione).

L'attenzione opponendosi alla distrazione si dice interna quando esclude ogni divagazione della mente a cose estranee all'atto che si compie; si chiama esterna quando esclude tutte quelle azioni esterne che sono incompatibili con l'intenzione interna: p. e. non ha l'attenzione esterna della preghiera colui che durante l'orazione dipinge, legge, conversa ecc.
Ora quanto alla Meditazione tutti sono d'accordo nel richiedere la attenzione interna; quanto alla soddisfazione dell'obbligo della recita del Breviario, alcuni dicono che basta l'attenzione esterna (Durando, Lugo, Tamburini, Noldin), molti richiedono anche quella interna (Caetano, D. Soto, Suarez, Billuart). Quest'ultima sentenza è stimata da S. Alfonso più probabile e più comune.
Nell'amministrazione dei sacramenti per la validità basta l'attenzione esterna, per la liceità si richiede l'interna. Nella recezione invece nessuna attenzione è necessaria nel soggetto per la validità, mentre per la liceità si richiede non solo quella esterna ma anche quella interna.