RIPOSO E DISTRAZIONI

II gioco non ha per i fanciulli il medesimo significato che ha per i grandi. Per l’adulto è un passatempo, una distrazione; per il ragazzo, invece, è la cosa più seria del mondo, si potrebbe dire la principale occupazione. Perciò è molto importante che i genitori, pur interessandosi del gioco dei figli, evitino di turbarlo con interventi intempestivi.

RIPOSO E DISTRAZIONI
* II gioco non ha per i fanciulli il medesimo significato che ha per i grandi. Per l’adulto è un passatempo, una distrazione; per il ragazzo, invece, è la cosa più seria del mondo, si potrebbe dire la principale occupazione. Perciò è molto importante che i genitori, pur interessandosi del gioco dei figli, evitino di turbarlo con interventi intempestivi. Claudio, un bimbo di quattro anni, lascia scivolare tra le sue dita un tenue filo di sabbia dorata e non risponde ai richiami imperiosi della mamma che lo invita a giocare con lei: ” Tu non sai divertirti, Claudio “, gli dice. ” So ben io, invece, ciò che mi diverte “, risponde Claudio.

* II fanciullo prende così seriamente il suo gioco che volentieri si immedesima con il personaggio che rappresenta rivestendosi di tutto quanto immagina nella sua psicologia.
Conosco un bimbetto di circa quattro anni. Un giorno entrai improvvisamente nella sua camera da gioco e lo trovai in un angolo su una cassa con davanti un carrettino piegato da un lato. Il fanciullo era molto serio: con le due mani posate su di una ruota del carrettino, guidava!… Volevo parlargli del suo mestiere e come inizio gli dissi: ” Buon giorno, grazioso vetturino “. Nessuna risposta. Pensai che il ragazzo non fosse educato: ciò che gli dicevo non era forse piacevole e poi non era forse un piccolo vetturino? Ripetei il saluto. Ancora nessuna risposta. Feci un terzo tentativo: il fanciullo, dopo aver preso una
espressione corrucciata, si fece serio e poi in modo tranquillo e solenne mi disse: ” Non si dice questo a un autista! ” .

* II gioco è il lavoro dei bambini e i giocattoli sono gli arnesi da lavoro.

* II fanciullo si diverte fantasticando intorno ad un giocattolo, più che col giocattolo stesso. A quattro anni si divertono meglio con un pezzo di legno appena tornito,
che con un giocattolo complicato e costoso.

* II ragazzo scopre nel disegno e nella pittura un mezzo eccellente per esprimere a sé e agli altri il suo genio inventivo. È meglio lasciare a lui l’iniziativa invece di fargli colorare gli spazi bianchi di un esemplare; rischierebbe di scoraggiarsi fino a rinunciare a ogni sforzo personale di immaginazione.

* II gioco delle costruzioni corrisponde magnificamente alla psicologia del fanciullo; purché possa costruire, modificare e ricominciare a suo talento. Ciò che conta nel bambino non è tanto il giocattolo e il suo costo, ma la passione creatrice ch’esso risveglia in lui.

* Per Natale non regalate un bazar di giocattoli comperati senza discrezione, ma scegliete con giudizio, scaglionando durante l’anno il resto della compera, così i giocattoli potranno realmente adempiere il loro scopo di concorrere allo sviluppo del fanciullo rinnovandone l’interesse.

* Non abbiate paura di lasciar giocare i figlioli all’aria aperta; abituateli presto al vento, alla pioggia e al freddo. Essi si assuefanno facilmente alle intemperie; i fanciulli tenuti nella bambagia rimangono vittima delle stesse cure di coloro che li circondano.

* Fate in modo che il fanciullo impari presto a nuotare. Più presto incomincerà, più gli riuscirà facile; un po’ come per imparare le lingue vive.

* Non esitate, avendone la possibilità, a far frequentare al vostro bambino un corso di ginnastica ritmica. Questo metodo, esercitando i muscoli e le articolazioni, gli dà un corpo armonioso e proporzionato. Diventerà flessibile e naturale nei suoi movimenti; il senso del ritmo si svilupperà e gli sarà utile e non solo nel campo musicale. Imparerà a reagire prontamente ed efficacemente acquisterà sangue freddo, qualità ora indispensabile per i
bambini: basti pensare ai pericoli della circolazione moderna !
La ginnastica ritmica armonizza anima e corpo; esige che il fanciullo sappia dominarsi, fortifica la facoltà di riflessione per cui potrà avere dominio in presenza di altri e più tardi — per esempio agli esami — evitare i ” trac ” tanto deplorevoli.

* Quando sarà più grande, gioverà molto alla sua formazione fisica e morale che egli partecipi a grandi passeggiate in comitiva.

* Permettete al fanciullo di partecipare alle colonie estive o a un campeggio; gioverà al suo perfezionamento fisico e morale e gli servirà per tutto l’anno. Siate però esigenti sull’ambiente educativo e sull’atmosfera spirituale della colonia. Una colonia estiva, veramente cristiana, è una occasione troppo bella di irrobustimento della vita cristiana nel ragazzo, per non permettergliela.

* Oggi — ed è un gran bene — lo sport esercita un’attrattiva prodigiosa sopra quasi tutti i fanciulli. Tuttavia bisogna distinguere tra sport e sport; soprattutto quando il ragazzo si stanca molto facilmente, non spingetelo a una competizione sportiva in cui egli, per il desiderio di vincere, può lasciarsi indurre a commettere imprudenze. Lo sport si potrà consigliare quando il giovanetto assicura il proprio equilibrio tisico mediante la ginnastica razionale ed esercita lo sport sotto controllo medico.

* Un’osservazione che può essere utile: il gioco deve avere in sé la sua ricompensa, anche quando il ragazzo è grande, e deve esser fatto con arte, osservando cioè le regole coscienziosamente: saper perdere e vincere, diventa una vera ricchezza morale. Sarebbe una disdetta se il gioco fosse stimolato da un qualunque guadagno. I giochi di soldi dovrebbero essere normalmente proibiti.

* La lettura per il ragazzo deve essere gelosamente scelta. Bisogna volutamente allontanare non solo i libri di dubbia moralità — va da sé — ma anche quelli che impressionano fortemente l’immaginazione: racconti di delitti, di torture, romanzi polizieschi, avventure di gangster, falsano prima di tutto il giudizio e l’immaginazione del giovane lettore; in secondo luogo — caso non raro — rischiano di creare un mondo fittizio dove il ragazzo si pone al di fuori di ogni realtà, cercando di realizzare egli stesso le avventure di cui ha piena la mente.

* Oggi vi è un gran numero di riviste illustrate per fanciulli. Non sono tutte ugualmente formative. Alcune sono un vero veleno; altre sono d’una scipitaggine unica.
Non mandate quindi i vostri bambini a comperare qualsiasi giornale nelle edicole; ve ne sono di cristiani, abbonateli ad uno di questi; si evita così la tentazione di comperarne indiscriminatamente.

* Che dire del cinema riguardo ai ragazzi? Il cinema costituisce una potenza trasformatrice eccezionale e può servire con la stessa facilità le migliori come le peggiori cause. Dal punto di vista educativo, per il fanciullo può essere uno strumento prezioso di sollievo
e di istruzione: film storici, documentari di viaggi… Può essere però estremamente pericoloso, perché la maggior parte dei film attuali non sono adatti per i piccoli. I grandi film di emozione e di avventura producono veri choc di immaginazione nei giovani cervelli storditi da tante emozioni ripetute. Le immagini comunicano una carica affettiva o sentimentale. La loro molteplicità sovrappone al mondo reale un mondo fittizio, artificiale,
che rischia di sconcertare il fanciullo togliendogli il senso della realtà in un’età in cui egli ha bisogno di conquistarla. D’altra parte il fanciullo, essendo molto suggestionabile, tende a riprodurre le scene che lo schermo presenta; e allorché queste sono sentimentali o equivoche, si può pensare che cosa possano causare. Si è osservato che l’abuso del cinema determina nel fanciullo una diminuzione di memoria, di attenzione e in
genere del pensiero personale. Infine, quando il fanciullo vi assiste con frequenza, il cinema produce in lui una specie di ebbrezza e crea un bisogno fittizio, tanto che si è potuto dire: ” II cinema è l’oppio dei giovani “. All’infuori dunque delle pellicole per ragazzi, la cui scelta sarà determinata dal loro carattere istruttivo e sereno, il cinema abituale non è indicato per i giovani.

* II cinema costituisce una tale forza nell’ora attuale ed esercita una tale influenza, che non basta preservare il fanciullo. Via via che diventerà più grande, sarà bene insegnargli a scegliere i film e a vederli con spirito di critica. Il film discusso in famiglia tra genitori e figli offre l’occasione ad osservazioni molto felici, che allargano gli orizzonti e contribuiscono alla formazione del giudizio.

* La radio e ancor più la televisione, devono essere oggetto di vigilanza da parte dei genitori e di educazione del giudizio critico. Vi sono delle trasmissioni sane che a
volte riescono anche ad elevare; ve ne sono altre che riescono soltanto a distrarre; è qui che bisogna ricordarsi che ” vivere è scegliere ” e che in queste scelte si rileva la qualità di un’anima.