ESISTENZIALISMO

"Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofalo: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". ESISTENZIALISMO : corrente filosofica iniziata nel secolo scorso dal danese Soren Kierkegaard (+1855) e sviluppata da recenti pensatori (Heidegger, Jaspers, Marcel, Abbagnano) con varietà di tono e di colorito.

L\’Esistenzialismo è nato come reazione all\’Idealismo hegeliano e oggi si presenta in genere come antitesi dell\’astrattismo e del trascendentalismo e come adesione all\’esistenza concreta dell\’uomo singolo. Il problema fondamentale dell\’Esistenzialismo è l\’esistenza. C\’è nell\’uomo un\’esistenza superficiale, pubblica, collettiva, asservita alle esigenze tiranniche della folla, della società; ma c\’è in lui un\’esistenza più profonda più propria e soggettiva, più libera: esistenza autentica che non è, ma si fa, che non è statica, ma dinamica e costituisce la nostra inconfondibile personalità. Scendendo nelle profondità del proprio spinto 1\’uomo scopre questa sua esistenza autentica in contrasto tragico con resistenza superficiale e allora si sente preso dall\’angoscia. L\’angoscia è determinata dalla coscienza della propria finitezza, dal senso della colpa, dal desiderio di emanciparsi dalla folla, per essere veramente se stesso. Scoprirsi in questa esistenza autentica è conoscere la propria possibilità e protendersi verso un avvenire di conquiste: ma ecco profilarsi all\’orizzonte di queste aspirazioni lo spettro della morte come una barriera inesorabile, che aumenta il disagio dello spirito. In tal modo esistere autenticamente è un vivere col pensiero della morte. Per Kirkegaard, protestante, la tragica scoperta di questa vera esistenza si risolve in un appello al soprannaturale, anzi senz\’altro al Cristianesimo; ma gli altri esistenzialisti hanno eliminato questo motivo religioso per rimanere nella problematicità della vita e del pensiero, senza preoccuparsi di soluzioni definitive. Dal punto di vista filosofico l\’Esistenzialismo vorrebbe essere realista e tale si afferma, anche con tendenza tomistica, in Marcel; ma negli altri resta impigliato in una posizione kantiana, quasi intermedia tra realismo e idealismo. La tinta pessimistica, la tendenza ad affermare l\’irrazionalità della vita, l\’atteggiamento agnostico di fronte a Dio e al mondo soprannaturale, fanno dell\’Esistenzialismo un sistema che il cristiano non può accettare senza gravi riserve. Ma si deve riconoscere che l\’Esistenzialismo coi suoi motivi realistici ha rotto l\’incanto dei sogni orgogliosi dell\’Idealismo e ha ravvivato il problema della vita individuale stimolando le coscienze a ricercarne un\’adeguata soluzione.