DIRETTORIO GENERALE PER LA CATECHESI (7)

Finalità e natura del Catechismo della Chiesa Cattolica. L’ispirazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Il deposito della fede e il Catechismo della Chiesa Cattolica. La Sacra Scrittura, il Catechismo della Chiesa Cattolica e la catechesi. La tradizione catechistica dei Santi Padri e il Catechismo della Chiesa Cattolica. I Catechismi locali: loro necessità. Gli aspetti dell’adattamento in un Catechismo locale. La creatività delle Chiese locali rispetto all’elaborazione dei Catechismi

CONGREGAZIONE PER IL CLERO


 


DIRETTORIO GENERALE
PER LA CATECHESI


 


CAPITOLO II


«Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa »


« Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona » (2 Tm 3,16).
« State saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera » (2 Ts 2,15).


119. Questo capitolo riflette sul contenuto della catechesi com’è esposto dalla Chiesa nelle sintesi di fede che, ufficialmente, elabora e propone nei suoi Catechismi.


La Chiesa si è sempre avvalsa di formulazioni della fede che, in forma breve, contengono l’essenziale di ciò che crede e vive: testi neotestamentari, simboli o professioni, formule liturgiche, preghiere eucaristiche. Più tardi si è considerato anche conveniente offrire una esplicitazione più ampia della fede, a modo di sintesi organica, mediante i Catechismi che in numerose Chiese locali sono stati elaborati in questi ultimi secoli. In due momenti storici, in occasione del Concilio di Trento e ai nostri giorni, si è ritenuto opportuno offrire un’esposizione organica della fede mediante un Catechismo di carattere universale, come punto di riferimento per la catechesi di tutta la Chiesa. Così, infatti, ha inteso procedere Giovanni Paolo II, con la promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica l’11 ottobre 1992.


Il presente capitolo intende situare questi strumenti ufficiali della Chiesa, quali sono i Catechismi, in rapporto all’attività o pratica catechistica.


In primo luogo rifletterà sul Catechismo della Chiesa Cattolica, cercando di chiarire il ruolo che gli corrisponde nell’insieme della catechesi ecclesiale. Si analizzerà, poi, la necessità dei Catechismi locali, che hanno lo scopo di adattare il contenuto della fede alle differenti situazioni e culture e si proporranno alcuni orientamenti per facilitare le loro elaborazioni. La Chiesa — nel contemplare la ricchezza del contenuto della fede esposta negli strumenti che gli stessi Vescovi propongono al Popolo di Dio e che, a modo di « sinfonia », (414) esprimono ciò che essa crede, celebra, vive — proclama: « Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa ».


Il Catechismo della Chiesa Cattolica e il Direttorio Generale per la Catechesi


120. Il Catechismo della Chiesa Cattolica e il Direttorio Generale per la Catechesi sono due strumenti distinti e complementari, al servizio dell’azione catechizzatrice della Chiesa.


– Il Catechismo della Chiesa Cattolica è « un’esposizione della fede della Chiesa e della dottrina cattolica, attestate e illuminate dalle Sacre Scritture, dalla Tradizione apostolica e dal Magistero della Chiesa ». (415)


– Il Direttorio Generale per la Catechesi è la proposizione di « fondamentali principi teologico-pastorali, desunti dal Magistero della Chiesa e in modo particolare dal Concilio Ecumenico Vaticano II, con i quali si possa più idoneamente orientare e coordinare », (416) l’attività catechistica nella Chiesa.


Entrambi gli strumenti, presi ognuno nel proprio genere e nella sua specifica autorità, si completano mutuamente.


– Il Catechismo della Chiesa Cattolica è un atto del Magistero del Papa, con cui, nel nostro tempo, egli sintetizza normativamente, in virtù dell’Autorità apostolica, la globalità della fede cattolica e la offre, innanzitutto alle Chiese, come punto di riferimento per l’esposizione autentica del contenuto della fede.


– Il Direttorio Generale per la Catechesi, da parte sua, ha il valore che la Santa Sede normalmente concede a questi strumenti di orientamento, approvandoli e confermandoli. È un sussidio ufficiale per la trasmissione del messaggio evangelico e per l’insieme dell’atto catechistico.


Il carattere di complementarità di entrambi gli strumenti giustifica il fatto, come è detto nella Prefazione, che il presente Direttorio Generale per la Catechesi non dedichi un capitolo all’esposizione dei contenuti della fede, come è stato fatto nel Direttorio del 1971 sotto il titolo: « Gli elementi essenziali del messaggio cristiano ». (417) A motivo di ciò, per quanto riguarda il contenuto del messaggio, il Direttorio Generale per la Catechesi rinvia al Catechismo della Chiesa Cattolica, del quale intende essere strumento metodologico per la sua concreta applicazione.


La presentazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, che si espone di seguito non è elaborata né per riassumere, né per giustificare tale strumento del Magistero, bensì per agevolare una migliore comprensione e ricezione del medesimo nella pratica catechistica.


Il catechismo della chiesa cattolica


Finalità e natura del Catechismo della Chiesa Cattolica


121. È lo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica a indicare, nella sua prefazione, il fine che persegue: « Questo catechismo ha lo scopo di presentare un’esposizione organica e sintetica dei contenuti essenziali e fondamentali della dottrina cattolica, sia sulla fede che sulla morale, alla luce del Concilio Vaticano II e dell’insieme della Tradizione della Chiesa ».(418)


Il Magistero della Chiesa con il Catechismo della Chiesa Cattolica ha inteso rendere un servizio ecclesiale per il nostro tempo, riconoscendolo:


– « strumento valido e legittimo al servizio della comunione ecclesiale». (419) Desidera fomentare il vincolo dell’unità facilitando nei discepoli di Gesù Cristo « la professione di una sola fede ricevuta dagli apostoli ». (420)


– « norma sicura per l’insegnamento della fede ». (421) Di fronte al legittimo diritto di ogni battezzato di conoscere dalla Chiesa ciò che ha ricevuto e ciò in cui crede, il Catechismo della Chiesa Cattolica offre una risposta chiara. È, perciò, un referente doveroso per la catechesi e le altre forme del ministero della Parola;


– « punto di riferimento per i catechismi o compendi che vengono preparati nelle diverse regioni ». (422) Il Catechismo della Chiesa Cattolica, infatti, « non è destinato a sostituire i catechismi locali », (423) ma ad « incoraggiare e aiutare la redazione di nuovi catechismi locali, che tengano conto delle diverse situazioni e culture, ma che custodiscano con cura l’unità della fede e la fedeltà alla dottrina cattolica ». (424)


La natura o carattere proprio di questo documento del Magistero consiste nel fatto che si presenta come sintesi organica della fede di valore universale. In questo differisce da altri documenti del Magistero, i quali non pretendono di offrire una tale sintesi. È differente, altresì, dai Catechismi locali, che, pur nella comunione ecclesiale, sono destinati al servizio di una parte determinata del Popolo di Dio.


L’articolazione del Catechismo della Chiesa Cattolica


122. Il Catechismo della Chiesa Cattolica si articola attorno a quattro dimensioni fondamentali della vita cristiana: la professione della fede, la celebrazione liturgica, la morale evangelica e la preghiera. Queste quattro dimensioni scaturiscono da un medesimo nucleo, il mistero cristiano. Esso:


– « è l’oggetto della fede (prima parte);


– è celebrato e comunicato nelle azioni liturgiche (seconda parte);


– è presente per illuminare e sostenere i figli di Dio nel loro agire (terza parte);


– fonda la nostra preghiera, la cui espressione privilegiata è il Padre Nostro, e costituisce l’oggetto della nostra supplica, della nostra lode, della nostra intercessione (quarta parte) ». (425)


Questa articolazione quadripartita sviluppa gli aspetti essenziali della fede:


– credere in Dio creatore, Uno e Trino, e nel suo disegno salvifico;


– essere santificati da Lui nella vita sacramentale;


– amarlo con tutto il cuore e amare il prossimo come se stessi;


– pregare nell’attesa della venuta del suo Regno e dell’incontro a faccia a faccia con Lui.


Il Catechismo della Chiesa Cattolica si riferisce così alla fede creduta, celebrata, vissuta e pregata e costituisce una chiamata all’educazione cristiana integrale.


L’articolazione del Catechismo della Chiesa Cattolica rimanda alla profonda unità della vita cristiana. In esso si fa esplicita l’interrelazione tra « lex orandi », « lex credendi » e « lex vivendi ». « La liturgia è essa stessa preghiera; la confessione della fede trova il suo giusto posto nella celebrazione del culto. La grazia, frutto dei sacramenti, è la condizione insostituibile dell’agire cristiano, così come la partecipazione alla liturgia della Chiesa richiede la fede. Se la fede non si sviluppa nelle opere, è morta e non può dare frutti di vita eterna ». (426)


Con questa articolazione tradizionale attorno ai quattro pilastri che sostengono la trasmissione della fede (simbolo, sacramenti, decalogo, Padre nostro), (427) il Catechismo della Chiesa Cattolica si offre come riferimento dottrinale nell’educazione ai quattro compiti basilari della catechesi (428) e per l’elaborazione dei Catechismi locali, pur non intendendo imporre né a quella né a questi una configurazione determinata. Il modo più adeguato di ordinare gli elementi del contenuto della catechesi deve rispondere alle rispettive circostanze concrete e non deve essere stabilito per tutta la Chiesa attraverso il Catechismo comune. (429) La perfetta fedeltà alla dottrina cattolica è compatibile con una ricca diversità nel modo di presentarla.


L’ispirazione del Catechismo della Chiesa Cattolica: il cristocentrismo trinitario e la sublimità della vocazione della persona umana


123. L’asse portante del Catechismo della Chiesa Cattolica è Gesù Cristo, « la via, la verità e la vita » (Gv 14,6).


Il Catechismo della Chiesa Cattolica, incentrato in Gesù Cristo, si orienta in due direzioni: verso Dio e verso la persona umana.


– Il mistero di Dio, Uno e Trino, e la sua economia salvifica, ispira e gerarchizza dall’interno il Catechismo della Chiesa Cattolica nel suo insieme e nelle sue parti. La professione di fede, la liturgia, la morale evangelica, la preghiera, hanno nel Catechismo della Chiesa Cattolica un’ispirazione trinitaria, che attraversa tutta l’opera come filo conduttore. (430) Questo elemento ispiratore centrale contribuisce a dare al testo un profondo carattere religioso.


– Il mistero della persona umana è presentato dal Catechismo della Chiesa Cattolica nelle sue pagine e, soprattutto, in alcuni capitoli particolarmente significativi: « L’uomo è capace di Dio », « La creazione dell’uomo », « Il Figlio di Dio si è fatto uomo », « La vocazione dell’uomo è la vita nello Spirito »… e altri ancora. (431) Questa dottrina, contemplata alla luce della natura umana di Gesù, uomo perfetto, mostra l’altissima vocazione e l’ideale di perfezione a cui ogni persona umana è chiamata.


In verità, tutta la dottrina del Catechismo della Chiesa Cattolica si può sintetizzare in questo pensiero conciliare: « Gesù Cristo,… rivelando il mistero del Padre e del suo amore, svela anche pienamente l’uomo all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione ». (432)


Il genere letterario del Catechismo della Chiesa Cattolica


124. È importante scoprire il genere letterario del Catechismo della Chiesa Cattolica per rispettare la funzione che l’autorità della Chiesa gli attribuisce nell’esercizio e nel rinnovamento dell’attività catechistica del nostro tempo.


I tratti principali che definiscono il genere letterario del Catechismo della Chiesa Cattolica sono:


– Il Catechismo della Chiesa Cattolica è, innanzitutto, un catechismo; vale a dire, un testo ufficiale del Magistero della Chiesa che, con autorevolezza, raccoglie in forma precisa, a modo di sintesi organica, gli eventi e le verità salvifiche fondamentali, che esprimono la fede comune del popolo di Dio e che costituiscono l’indispensabile riferimento di base per la catechesi.


– Per il fatto di essere un catechismo, il Catechismo della Chiesa Cattolica raccoglie ciò che è basilare e comune nella vita cristiana, senza presentare come appartenenti alla fede interpretazioni particolari, che non sono altro che ipotesi personali od opinioni di qualche scuola teologica. (433)


– Il Catechismo della Chiesa Cattolica è, inoltre, un Catechismo di carattere universale, offerto a tutta la Chiesa. In esso si presenta una sintesi attualizzata della fede, che incorpora la dottrina del Concilio Vaticano II e gli interrogativi religiosi e morali della nostra epoca. Tuttavia, « per la sua intrinseca finalità, questo Catechismo non si propone di attuare gli adattamenti dell’esposizione e dei metodi catechistici che sono richiesti dalle differenze di cultura, di età, di vita spirituale e di situazione sociale ed ecclesiale di coloro cui la catechesi è rivolta. Questi indispensabili adattamenti sono lasciati a catechismi appropriati e, ancor più, a coloro che istruiscono i fedeli ». (434)


Il deposito della fede e il Catechismo della Chiesa Cattolica


125. Il Concilio Vaticano II si propose come compito principale quello di meglio custodire e presentare il prezioso deposito della dottrina cristiana, per renderlo più accessibile ai fedeli di Cristo e a tutti gli uomini di buona volontà.


Il contenuto di tale deposito è la parola di Dio, custodita nella Chiesa. Il Magistero della Chiesa, essendosi proposto la finalità di elaborare un testo di riferimento per l’insegnamento della fede, ha scelto da questo prezioso tesoro cose nuove e cose antiche che ha considerato più convenienti per il fine prefissato. Il Catechismo della Chiesa Cattolica si presenta così come un servizio fondamentale: favorire, cioè, l’annunzio del Vangelo e l’insegnamento della fede, che attingono il loro messaggio dal deposito della Tradizione e della Sacra Scrittura affidato alla Chiesa perché si realizzino con totale autenticità. Il Catechismo della Chiesa Cattolica non è l’unica fonte della catechesi poiché come atto del Magistero non è superiore alla parola di Dio, ma a essa serve. Tuttavia, è un atto, particolarmente rilevante, d’interpretazione autentica di questa Parola, posto affinché il Vangelo sia annunziato e trasmesso in tutta la sua verità e purezza.


126. Alla luce di questa relazione del Catechismo della Chiesa Cattolica rispetto al deposito della fede conviene chiarire due questioni di vitale importanza per la catechesi:


– il rapporto Sacra Scrittura e Catechismo della Chiesa Cattolica come punti di riferimento per il contenuto della catechesi;


– la relazione fra la Tradizione catechistica dei Padri della Chiesa, con la sua ricchezza di contenuti e di comprensione del processo catechistico, e il Catechismo della Chiesa Cattolica.


La Sacra Scrittura, il Catechismo della Chiesa Cattolica e la catechesi


127. La costituzione Dei Verbum, del Concilio Vaticano II, ha sottolineato l’importanza fondamentale della Sacra Scrittura nella vita della Chiesa. Essa è presentata, insieme con la Sacra Tradizione « come regola suprema della fede », giacché comunica « immutabilmente la parola di Dio stesso e fa risonare nelle parole dei Profeti e degli Apostoli la voce dello Spirito Santo ». (435) Per questo la Chiesa vuole che in tutto il ministero della Parola, la Sacra Scrittura abbia una posizione preminente. La catechesi, in concreto, deve essere « un’autentica introduzione alla “lectio divina”, cioè, alla lettura della Sacra Scrittura fatta “secondo lo Spirito” che abita nella Chiesa ». (436)


In questo senso, parlare della Tradizione e della Scrittura come fonte della catechesi vuol dire sottolineare che quest’ultima deve imbeversi e permearsi del pensiero, dello spirito e degli atteggiamenti biblici ed evangelici mediante un contatto assiduo con i testi medesimi; ma vuol dire, altresì, ricordare che la catechesi sarà tanto più ricca ed efficace, quanto più leggerà i testi con l’intelligenza ed il cuore della Chiesa ». (437) In questa lettura ecclesiale della Scrittura, fatta alla luce della Tradizione, il Catechismo della Chiesa Cattolica svolge un ruolo assai importante.


128. La Sacra Scrittura e il Catechismo della Chiesa Cattolica si presentano come due punti di riferimento per ispirare tutta l’azione catechizzatrice della Chiesa nel nostro tempo:


– La Sacra Scrittura, infatti, come « parola di Dio messa per iscritto sotto l’ispirazione dello Spirito Santo », (438) e il Catechismo della Chiesa Cattolica, in quanto rilevante espressione attuale della Tradizione viva della Chiesa, e norma sicura per l’insegnamento della fede, sono chiamati, ciascuno a modo proprio e secondo la sua specifica autorità, a fecondare la catechesi nella Chiesa contemporanea.


– La catechesi trasmette il contenuto della parola di Dio secondo le due modalità con cui la Chiesa lo possiede, lo interiorizza e lo vive: come narrazione della Storia della Salvezza e come esplicitazione del Simbolo della fede. La Sacra Scrittura e il Catechismo della Chiesa Cattolica debbono ispirare tanto la catechesi biblica quanto la catechesi dottrinale, che veicolano questo contenuto della parola di Dio.


– Nello sviluppo ordinario della catechesi, è importante che i catecumeni e i catechizzandi possano fare affidamento tanto sulla Sacra Scrittura quanto sul Catechismo locale. La catechesi, in definitiva, non è altro che la trasmissione, vitale e significativa, di questi documenti di fede. (439)


La tradizione catechistica dei Santi Padri e il Catechismo della Chiesa Cattolica


129. Nel deposito della fede, insieme con la Scrittura, è contenuta tutta la Tradizione della Chiesa. « Le asserzioni dei Santi Padri attestano la vivificante presenza di questa Tradizione, le cui ricchezze sono trasfuse nella pratica e nella vita della Chiesa che crede e che prega ». (440)


In riferimento a tanta ricchezza dottrinale e pastorale, alcuni aspetti meritano attenzione:


– L’importanza decisiva che i Padri attribuiscono al catecumenato battesimale nella configurazione delle Chiese particolari.


– La concezione progressiva e graduale della formazione cristiana, strutturata in tappe. (441) I Padri configurano il catecumenato ispirandosi alla pedagogia divina. Nel processo catecumenale, il catecumeno, come il popolo d’Israele, percorre un cammino per arrivare alla terra della promessa: l’identificazione battesimale con Cristo. (442)


– La strutturazione del contenuto della catechesi secondo le tappe di quel processo. Nella catechesi patristica, la narrazione della Storia della Salvezza aveva un ruolo primario. A Quaresima inoltrata, si procedeva alle consegne del Simbolo e del Padre Nostro nonché alla loro spiegazione, con tutte le sue implicanze morali. La catechesi mistagogica, una volta celebrati i sacramenti della iniziazione, aiutava ad interiorizzarli e ad assaporarli.


130. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, da parte sua, apporta alla catechesi la grande tradizione dei catechismi. (443) Della grande ricchezza di questa tradizione, anche qui merita sottolineare alcuni aspetti:


– La dimensione conoscitiva o veritativa della fede. Questa non è soltanto adesione vitale a Dio, ma anche assenso dell’intelletto e della volontà alla verità rivelata. I Catechismi ricordano costantemente alla Chiesa il bisogno che i fedeli, anche se in forma semplice, abbiano una conoscenza organica della fede.


– L’educazione alla fede, ben radicata in tutte le sue fonti, abbraccia differenti dimensioni: una fede professata, celebrata, vissuta e pregata.


La ricchezza della tradizione patristica e di quella dei Catechismi confluisce nella catechesi attuale della Chiesa, arricchendola tanto nella sua stessa concezione come nei suoi contenuti. Ricordano alla catechesi i sette elementi basilari che la configurano: le tre tappe della narrazione della storia della salvezza: l’Antico Testamento, la vita di Gesù Cristo e la Storia della Chiesa; e i quattro pilastri dell’esposizione: il Simbolo, i Sacramenti, il Decalogo e il Padre Nostro. Con queste sette pietre fondamentali, base sia del processo della catechesi di iniziazione, sia dell’itinerario continuo della maturazione cristiana, possono costruirsi edifici di diversa architettura o articolazione, secondo i destinatari o le differenti situazioni culturali.


 


I Catechismi nelle Chiese locali


I Catechismi locali: loro necessità (444)


131. Il Catechismo della Chiesa Cattolica è offerto a tutti i fedeli e a ogni uomo che voglia conoscere ciò che la Chiesa cattolica crede (445) e, in modo tutto particolare, « è destinato a incoraggiare e aiutare la redazione di nuovi Catechismi locali, che tengano conto delle diverse situazioni e culture, ma che custodiscano con cura l’unità della fede e la fedeltà alla dottrina cattolica ». (446)


I Catechismi locali, infatti, elaborati o approvati dai Vescovi diocesani o dalle Conferenze Episcopali, (447) sono strumenti inestimabili per la catechesi « chiamata a portare la forza del Vangelo nel cuore della cultura e delle culture ». (448) Per questa ragione, Giovanni Paolo II ha rivolto un fervido incoraggiamento alle Conferenze Episcopali di tutto il mondo affinché intraprendano con pazienza, ma anche con ferma risolutezza, l’imponente lavoro, da compiere d’intesa con la Sede Apostolica, per approntare Catechismi ben fatti, fedeli ai contenuti essenziali della Rivelazione ed aggiornati per quanto riguarda la metodologia, capaci di educare ad una fede solida le generazioni cristiane dei tempi nuovi. (449)


Per mezzo dei Catechismi locali, la Chiesa attualizza la « pedagogia divina » (450) che Dio utilizzò nella Rivelazione, adattando il suo linguaggio alla nostra natura con provvida sollecitudine. (451) Nei Catechismi locali, la Chiesa comunica il Vangelo in maniera accessibile alla persona umana, affinché questa possa realmente percepirlo come buona notizia di salvezza. I Catechismi locali si convertono, così, in espressione palpabile dell’« ammirabile condiscendenza » (452) di Dio e del suo amore ineffabile (453) per il mondo.


Il genere letterario di un Catechismo locale


132. Tre sono i tratti principali che caratterizzano ogni Catechismo, assunto come proprio da una Chiesa locale: il suo carattere ufficiale, la sintesi organica e basica della fede che presenta e il fatto che sia offerto, insieme con le Sacre Scritture, come punto di riferimento per la catechesi:


– Il Catechismo locale, infatti, è testo ufficiale della Chiesa. In qualche modo rende visibile la « consegna del Simbolo » e la « consegna del Padre Nostro » ai catecumeni e ai battezzandi. Per questo, è l’espressione di un atto di tradizione.


Il carattere ufficiale del Catechismo locale stabilisce una distinzione qualitativa in riferimento agli altri strumenti di lavoro, utili nella pedagogia catechistica (testi didattici, catechismi non ufficiali, guide per i catechisti…).


– Inoltre, ogni Catechismo è un testo di carattere sintetico e di base, in cui si presentano, in maniera organica e nel rispetto della « gerarchia delle verità », gli eventi e le verità fondamentali del mistero cristiano.


– Il Catechismo locale presenta, nella sua organicità, un insieme dei « documenti della Rivelazione e della tradizione cristiana », (454) che sono offerti nella ricca diversità di « linguaggi » in cui si esprime la Parola di Dio.


Il Catechismo locale si offre, infine, come punto di riferimento che ispira la catechesi. La Sacra Scrittura e il Catechismo sono i due documenti dottrinali di base nel processo di catechizzazione, da avere sempre fra le mani. Pur essendo, l’uno e l’altro, strumenti di primo ordine, non sono, tuttavia, gli unici: sono necessari, infatti, altri istrumenti di lavoro più immediati. (455) Perciò è legittimo domandarsi se un Catechismo ufficiale debba contenere elementi pedagogici o, al contrario, debba limitarsi a essere soltanto una sintesi dottrinale, offrendo solo le fonti.


In ogni caso, essendo il Catechismo uno strumento per l’atto catechistico, che è atto di comunicazione, esso risponde sempre a una certa ispirazione pedagogica e deve far sempre trasparire, entro il suo genere, la pedagogia divina.


Le questioni più chiaramente metodologiche sono, ordinariamente, più consone ad altri strumenti.


Gli aspetti dell’adattamento in un Catechismo locale (456)


133. Il Catechismo della Chiesa Cattolica indica quali sono gli aspetti di cui si deve tenere conto nel momento di adattare o contestualizzare la sintesi organica della fede, che ogni Catechismo locale deve offrire. Questa sintesi della fede deve operare gli adattamenti che sono richiesti « dalle differenze di cultura, di età, di vita spirituale, e di situazione sociale ed ecclesiale di coloro cui la catechesi è rivolta ». (457) Anche il Concilio Vaticano II afferma con enfasi la necessità di adattare il messaggio evangelico: « Tale adattamento della predicazione della parola rivelata deve rimanere legge di ogni evangelizzazione ». (458) Per questo:


– Un Catechismo locale deve presentare la sintesi della fede in riferimento alla cultura concreta in cui sono immersi i catecumeni e i catechizzandi. Incorporerà, pertanto, tutte quelle « espressioni originali di vita, di celebrazione e di pensiero che sono cristiani » (459) e che sono sorte dalla propria tradizione culturale e sono frutto del lavoro e dell’inculturazione della Chiesa locale.


– Un Catechismo locale, « fedele al messaggio e fedele alla persona umana », (460) presenta il mistero cristiano in modo significativo e vicino alla psicologia e mentalità dell’età del destinatario concreto e, conseguentemente, in chiaro riferimento alle esperienze fondamentali della sua vita.(461)


– Occorre badare in modo speciale alla forma concreta di vivere il fatto religioso in una determinata società. Non è la stessa cosa fare un Catechismo per un ambiente connotato da indifferenza religiosa e farlo per un altro, il cui contesto è profondamente religioso. (462) Il rapporto « fede-scienza » deve essere trattato con molta cura in ogni Catechismo.


– La problematica sociale circostante, almeno per quanto riguarda gli elementi strutturali più profondi (economici, politici, familiari…), è un fattore importante per contestualizzare il Catechismo. Ispirandosi alla dottrina sociale della Chiesa, il Catechismo saprà offrire criteri, motivazioni e linee di azione che illuminino la presenza cristiana in mezzo a detta problematica. (463)


– Finalmente, la situazione ecclesiale concreta che vive la Chiesa particolare è, soprattutto, il contesto obbligato a cui rapportare il Catechismo. Ovviamente, non le situazioni congiunturali, a cui si provvede mediante altri documenti magisteriali, bensì la situazione più permanente che postula una evangelizzazione con accenti più specifici e determinati. (464)


La creatività delle Chiese locali rispetto all’elaborazione dei Catechismi


134. Le Chiese locali, nel compito di adattare, contestualizzare e inculturare il messaggio evangelico alle differenti età, situazioni e culture, per mezzo dei Catechismi, hanno bisogno di una sicura e matura creatività. Dal depositum fidei affidato alla Chiesa, le Chiese locali devono selezionare, strutturare ed esprimere, sotto la guida dello Spirito Santo, Maestro interiore, tutti quegli elementi con cui trasmettere, in una determinata situazione, il Vangelo nella sua completa autenticità.


In questo arduo compito, il Catechismo della Chiesa Cattolica è « punto di riferimento » per garantire l’unità della fede. Il presente Direttorio Catechistico Generale, per parte sua, offre i criteri basilari che devono orientare la presentazione del messaggio cristiano.


135. Nell’elaborazione dei Catechismi locali è conveniente ricordare quanto segue:


– Si tratta anzitutto di elaborare veri Catechismi adattati e inculturati. In questo senso è conveniente distinguere fra un Catechismo che adatta il messaggio cristiano alle differenti età, situazioni e culture e ciò che è una mera sintesi del Catechismo della Chiesa Cattolica, quale strumento di introduzione allo studio del medesimo. Sono due generi differenti. (465)


– I Catechismi locali possono avere carattere diocesano, regionale o nazionale. (466)


– In merito alla strutturazione dei contenuti, i diversi Episcopati pubblicano, di fatto, Catechismi con diverse articolazioni o configurazioni. Come già si è detto, il Catechismo della Chiesa Cattolica è stato proposto come riferimento dottrinale, ma non si vuole con esso imporre a tutta la Chiesa una configurazione determinata di catechismo. Così esistono Catechismi con una configurazione trinitaria, altri sono strutturati secondo le tappe della salvezza, altri secondo un tema biblico e teologico di grande densità (Alleanza, Regno di Dio, ecc..), altri secondo la dimensione della fede, altri seguendo l’anno liturgico.


– Quanto alla maniera di esprimere il messaggio evangelico, la creatività di un Catechismo incide anche sulla stessa formulazione del contenuto. (467) Evidentemente, un Catechismo deve restare fedele al deposito della fede nel suo metodo di esprimere la sostanza dottrinale del messaggio cristiano. « Le Chiese particolari profondamente amalgamate non solo con le persone, ma anche con le aspirazioni, le ricchezze e i limiti, i modi di pregare, di amare, di considerare la vita e il mondo, che contrassegnano un determinato ambito umano, hanno il compito di assimilare l’essenziale messaggio evangelico, di trasfonderlo, senza la minima alterazione della sua verità fondamentale, nel linguaggio compreso da questi uomini e quindi di annunziarlo nel medesimo linguaggio ». (468)


Il principio da seguire in questo delicato compito è quello che segnala il Concilio Vaticano II: « Cercare sempre il modo più adatto di comunicare la dottrina agli uomini del nostro tempo, perché una cosa è il deposito della fede e l’altra il modo di formulare questa fede, conservando lo stesso senso e il medesimo significato ». (469)


Il Catechismo della Chiesa Cattolica e i Catechismi locali: la sinfonia della fede


136. Il Catechismo della Chiesa Cattolica e i Catechismi locali, naturalmente con la specifica autorità di ciascuno, formano una unità. Sono l’espressione concreta dell’« unità nella medesima fede apostolica » (470) e, allo stesso tempo, della ricca diversità di formulazione della stessa fede.


Il Catechismo della Chiesa Cattolica e i Catechismi locali, insieme a chi contempla la loro armonia, esprimono la sinfonia della fede: anzitutto una sinfonia interna allo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica elaborato con la collaborazione di tutto l’Episcopato della Chiesa Cattolica; e una sinfonia derivata da esso e manifestata nei Catechismi locali. Questa « sinfonia », questo « coro di voci della Chiesa Universale » (471) manifestata nei Catechismi locali, fedeli al Catechismo della Chiesa Cattolica, ha un significato teologico importante:


– Manifesta anzitutto la cattolicità della Chiesa. Le ricchezze culturali dei popoli si incorporano nell’espressione della fede dell’unica Chiesa.


– Catechismo della Chiesa Cattolica e Catechismi locali manifestano anche la comunione ecclesiale di cui la « professione di una sola fede » (472) è uno dei vincoli visibili. Le Chiese particolari « nelle quali e dalle quali esiste l’una e l’unica Chiesa di Cristo », (473) formano con il tutto, con la Chiesa universale, « una peculiare relazione di mutua interiorità ». (474) L’unità fra Catechismo della Chiesa Cattolica e i Catechismi locali rende visibile questa comunione.


– Catechismo della Chiesa Cattolica e Catechismi locali esprimono ugualmente, in maniera evidente, la realtà della collegialità episcopale. I vescovi, ognuno nella sua diocesi e insieme come collegio, in comunione con il Successore di Pietro, hanno la massima responsabilità della catechesi nella Chiesa. (475)


Il Catechismo della Chiesa Cattolica e i Catechismi locali, per la loro profonda unità e ricca diversità, sono chiamati a essere il lievito rinnovatore della catechesi nella Chiesa. Nel contemplarli con sguardo cattolico e universale, la Chiesa, cioè l’intera comunità dei discepoli di Cristo, può dire in verità: « Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa ».


(Continua)


 


NOTE:


(414) Cf FD 2d.


(415) FD 4a.


(416) DCG (1971) Proemio.


(417) DCG (1971) parte III, cap. 2.


(418) CCC 11.


(419) FD 4a; cf FD 4b.


(420) CCC 815.


(421) FD 4a; cf FD 4c.


(422) FD 1f; cf FD 4c.


(423) FD 4d.


(424) Ibid.


(425) FD 3d.


(426) FD 3e.


(427) Cf CCC 13.


(428) Cf parte I, cap. 3 del presente Direttorio.


(429) Cf Card. J. Ratzinger, Il Catechismo della Chiesa Cattolica e l’ottimismo dei redenti, in J. Ratzinger – C. Schönborn, Breve introduzione al Catechismo della Chiesa cattolica [tit. orig. Kleine Hinführung zum Katechismus der Katholischen Kirche, München 1993]


(430) Cf CCC 189-190; 1077-1109; 1693-1695; 2564; ecc.


(431) Cf CCC 27-49; 355-379; 456-478; 1699-1756; ecc.


(432) GS 22a.


(433) Cf DCG (1971) 119.


(434) CCC 24.


(435) DV 21.


(436) MPD 9c; Pontificia Commissione Biblica, Documento L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, IV, C, 3: l.c.


(437) CT 27; cf Sinodo 1985, II, B, a, 1.


(438) DV 9.


(439) Cf MPD 9.


(440) DV 8c.


(441) Quando il Concilio Vaticano II sollecitò la restaurazione del catecumenato degli adulti sottolineò la sua necessaria gradualità: « Si ristabilisca il catecumenato degli adulti, diviso in più gradi » (SC 64).


(442) È significativa, a titolo di esempio, la testimonianza di Origene: « Quando abbandoni le tenebre dell’idolatria e desideri arrivare alla conoscenza della legge divina, allora inizia la tua uscita dall’Egitto. Quando sei stato aggregato alla moltitudine dei catecumeni e hai iniziato a obbedire ai comandamenti della Chiesa, allora hai attraversato il mare Rosso. Nelle soste del deserto, ogni giorno, ti applichi ad ascoltare la legge di Dio e a contemplare il volto di Mosé che ti scopre la gloria del Signore. Ma quando arrivi alla fonte spirituale del battesimo…, allora, avendo attraversato il Giordano…, entrerai nella terra promessa » (Origene, Homiliae in Iesu Nave, IV, 1: SCR 71, 149).


(443) Cf CCC 13.


(444) Il presente titolo si riferisce esclusivamente ai Catechismi ufficiali, cioè, a quelli che il Vescovo diocesano (CIC 775,1) o la Conferenza Episcopale (CIC 775,2) assume come propri. I Catechismi non ufficiali (CIC 827,1) e altri strumenti di lavoro per la catechesi (DCG 1971 116) vengono considerati nella V parte, cap. 4.


(445) FD 4c.


(446) FD 4d.


(447) Cf CIC 775.


(448) CT 53a; cf CCC 24.


(449) CT 50.


(450) DV 15.


(451) Cf DV 13.


(452) DV 13.


(453) DV 13. Benignità ineffabile, provvidenza e cura, condiscendenza sono espressioni che definiscono la pedagogia divina nella Rivelazione. Mostrano il desiderio di Dio di adattarsi (synkatabasis) agli essere umani. Questo stesso spirito deve guidare l’elaborazione dei Catechismi locali.


(454) DCG (1971) 119.


(455) Nella catechesi, insieme con gli strumenti intervengono altri fattori decisivi: la persona del catechista, il suo metodo di trasmissione, il rapporto fra catechista e catechizzando, il rispetto del ritmo interiore di ricezione da parte del destinatario, il clima d’amore e di fede nella comunicazione, l’attivo coinvolgimento della comunità cristiana, ecc.


(456) Cf parte IV, cap. 1.


(457) CCC 24.


(458) GS 44.


(459) CT 53a.


(460) Cf CT 55c; MPD 7; DCG (1971) 34.


(461) Cf CT 36-45.


(462) Nei Catechismi locali si deve prestare attenzione alla trattazione e all’orientamento della religiosità popolare (cf EN 48; CT 54 e CCC, 1674-1676), ugualmente a ciò che concerne il dialogo ecumenico (cf CT 32-34; CCC 817-822) e il dialogo inter-religioso (cf EN 53; RM 55-57 e CCC 839-845).


(463) LC 72 fa la distinzione fra « principi di riflessione » e « criteri di giudizio » e « direttrici d’azione », che la Chiesa offre nella sua dottrina sociale. Un Catechismo saprà distinguere questi livelli.


(464) Ci si riferisce fondamentalmente alle « differenti situazioni socio-religiose » di fronte alla evangelizzazione. Si tratta di esse nella I parte, cap 1.


(465) Su questa distinzione fra Catechismi locali e opere sintetiche del CCC vedere quanto indicato in Congregazione per la Dottrina della Fede – Congregazione per il Clero, Lettera ai Presidenti delle Conferenze Episcopali Orientamenti circa le « opere di sintesi » del Catechismo della Chiesa cattolica (Prot. n. 94004378 del 20 dicembre 1994), Premesse 1-5. Fra l’altro si dice: « Le opere di sintesi del CCC possono erroneamente essere intese come sostitutive dei Catechismi locali fino a scoraggiarne di fatto la preparazione, mentre mancano invece di quegli adattamenti alle particolari situazioni dei destinatari che la catechesi richiede » (Premesse 4).


(466) Cf CIC 775 §§ 1-2.


(467) La questione del linguaggio sia nei Catechismi locali sia nell’atto catechistico è di capitale importanza: cf CT 59.


(468) EN 63. In questo delicato compito di assimilare-tradurre, indicato in questo testo, è molto importante tener conto dell’osservazione fatta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede – Congregazione per il Clero in: Orientamenti circa le « opere di sintesi » del Catechismo della Chiesa Cattolica, Premesse 3: l.c.: « L’elaborazione di Catechismi locali, che abbiano il CCC come “testo di riferimento sicuro e autorevole” (FD 4), resta un obiettivo importante per gli Episcopati. Ma le prevedibili difficoltà che si incontreranno in tale impresa potranno essere superate solo se, mediante un adeguato e magari anche prolungato tempo di assimilazione del CCC, si sarà preparato il terreno teologico, catechistico e linguistico per una reale opera di inculturazione dei contenuti del Catechismo ».


(469) GS 62b.


(470) FD 4b.


(471) RM 54b.


(472) CCC 815.


(473) LG 23a.


(474) Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera Communionis Notio, n. 9: l.c. 843.


(475) Cf CT 63b.